Fringe FF: Capitolo 4 The Tin Man Finds His Heart
Capitolo 4
Rientrai
nel mio tempo alcuni giorni dopo, nessuno si sarebbe accorto di
nulla, ma dovevo assolutamente aiutare quella famiglia a fermare la
parte turpe della mia razza, sapevo che avrebbero potuto farlo perché
con loro c'era il ragazzo.
Quello
che mi turbò di quei pochi giorni nel 2016 è che tutti loro
parevano conoscermi, soprattutto il ragazzo che continuava a chiedersi
perché lo avessi salvato al lago Reiden.
Anche
la donna che lui amava, Olivia, si domandava di continuo se la mia
premonizione sulla sua morte fosse ancora valida.
I
loro pensieri mi deconcentravano così chiesi ed ottenni di rimanere
da solo con il padre del ragazzo, il dottor Bishop, in modo da
spiegargli al meglio sia come rendere efficace il mio piano sia come
nasconderlo poi con assoluta calma partizionai la sua memoria perché
sapevo che Loro avrebbero cercato di leggergli dentro.
Rientrai
nel mio tempo dopo un'ultima occhiata furtiva al ragazzo ed alla
donna che amava, lui continuava ad essere totalmente inconsapevole
del suo destino eppure leggevo nel suo io profondo che aveva già
fatto qualcosa di incredibile.
Un
ponte tra universi.
Nel
2609 nessuno si era accorto del mio viaggio nel passato, ero stato
bravo a nascondere le mie tracce anche se non riuscivo a fidarmi
totalmente dei miei colleghi scienziati, in particolare di uno dei
più giovane, March.
Aveva
qualcosa che mi turbava.
Sembrava
realmente privo di emozioni.
Alcuni
anni più tardi dopo la mia sortita nel 2016 December ci convocò per
portarci di nuovo indietro nel tempo, spiegando che avremmo assistito
a qualcosa di miracoloso, qualcosa che avrebbe fatto capire a tutti
noi quanto il ragazzo fosse importante non solo per noi.
Arrivammo
nel 2011, nel maggio 2011, a New York mentre era in corso una
tempesta di lampi sia nell'universo dove risiedeva il Ragazzo che
nell'altro: December ci spiegò che ciò era avvenuto perché il
Walter Bishop dell'altro universo aveva attivato il Vacuum usando il
sangue del nipote Henry, nato dalla relazione con la loro Olivia
Duhnam.
Quelle
informazioni, per me, non significarono nulla, tranne quelle sul
Vacuum, nessuno avrebbe dovuto toccarlo, tranne lui, non andava bene,
lo sapevo.
Mi
posizionai non lontano dall'enorme statua bianca riuscendo ad isolare
la mia mente dagli altri, finendo per entrare nella mente del
ragazzo, vivendo con lui il suo viaggio in un 2026 che nessuno di noi
aveva mai visto.
Un
2026 dove l'altro universo era stato distrutto e questo stava
morendo.
Sentì
l'angoscia terribile del giovane, la sua paura di essere la causa di
tutto, la sua voglia di fare una scelta impossibile e poi di sparire
per non far morire quella donna, a cui teneva sopra ogni cosa.
Non
avevo mai sentito una sensazione tanto forte, mi sentì invadere da
tutto, quasi scuotere.
Era
quello che loro chiamavano Amore.
Dentro
di me pensai che avrei potuto usare quella cosa per avere il Ragazzo
finalmente nel nostro tempo, nessuno si sarebbe accorto di nulla.
Entrai
ancora più di prepotenza nella sua mente e gli parlai anche se
sembrava che fossimo seduti su una panchina vicino ad un lago.
Lui
era stanco, vecchio e con la barba incolta, ma quella strana luce non
se n'era andata.
-La
Macchina ubbidisce solo a te... lei sente ogni tua emozione, ogni tuo
sentimento, ogni tuo desiderio e lo rende reale. E' fatta solo per
te. Tu puoi fare qualunque cosa.
Mi
fissò a lungo prima di rispondere – Posso dunque fare una scelta
diversa e salvare tutti?
Annuì
in silenzio impedendogli di vedere se stesso più giovane in compagna della sua
Olivia, del piccolo Henry, di Walter, dell'altra Olivia e dell'altro
Lincoln
-Li
amo sopra ogni cosa. Farei di tutto per loro
-Era
ciò che volevo sentirti dire.
Uscì
dalla sua mente, non c'era bisogno di dire altro, quando ritornai Il
ragazzo aveva creato il ponte ed era scomparso davanti alla vista di
tutti, portandosi via anche il suo ricordo.
Od
almeno così credevo.
-Avevi
ragione, non si ricordano di Peter esordì December fissandomi con
orgoglio
-E
perché dovrebbero? Non è mai esistito risposi serafico.
Sapevo
dove era finito.
Nel
2609.
Nel
nostro tempo.
E li
sarebbe rimasto per sempre.
Almeno
questo era ciò che avevo fatto credere ai miei colleghi.
Il
mio piano era totalmente diverso e nessuno di loro mi avrebbe
fermato.
Nessuno.
La
notte seguente, mentre loro ancora dormivano, non lontani da dove
stavano tenendo il Ragazzo ignaro di tutto, rientrai nella nostra
macchina del tempo anche se avrei dovuto definirla wormhole ed ancora
una volta digitai una data diversa.
Stavo
per partire quando mi accorsi di non essere solo.
Mi
voltai notando che December, August ed October erano con me.
December
fece un mezzo sorriso
-Gli
altri non devono sapere.
Annuì
in silenzio mentre la Boston del 1985 dell'altro universo apparve
davanti ai nostri occhi.
Commenti
Eeeehhhh con questo capitolo mi perdo: bello ma... non ci ho capito molto, anzi praticamente niente.
Quanto mi è piaciuta quella frase "mi sentii invadere da tutto"! Mi ha molto colpita, la trovo potentemente espressiva.