Star Wars Day 2022

 



Star Wars Day 2022

Sono fan di Star Wars/Guerre Stellari da così tanto tempo, ovvero 38 anni, che mi riesce difficile pensare ad un periodo in cui non lo conoscessi e amassi.

Dopotutto sono nata nel 1976 e Star Wars/Guerre Stellari uscì nel 1977.

Sono cresciuta con Luke, Leia, Han, Obi-Wan, Anakin, Padmé, Qui-Gon, Ahsoka, Wedge, Yoda, Ezra, Rex, 3po ed R2, Din, Grogu, Lando, Bo-Katan Kryze, Jyn e Cassian.

Conosco a memoria i dialoghi dei film, le sensazioni dei personaggi.

Sono parte di me e lo saranno sempre.

Lo scorso maggio, giusto un anno fa, per una concomitanza di cause – la mia malattia cronica, che non passerà mai, la pandemia e svariate altre cose – crollai letteralmente in depressione.

Mi pareva tutto vuoto e fatuo.

Non trovavo gioia in nulla.

Tranne in due cose.

Scrivere e Star Wars.



Così mi feci una maratona della prima trilogia, due e tre volte di fila, in lingua originale, vedendolo con una lucidità mai avuta prima.

Perché una delle cose incredibili della depressione è che vedi tutto con molta lucidità, tanto che iniziai a sbarazzarmi di moltissime cose inutili.

Ecco vedendo la prima trilogia con quella lucidità, mi permise di riscoprirne la magia.

Fui di nuovo la bambina che lo stava guardando la prima volta, mi persi in quella galassia con una nuova consapevolezza.

Quello che sto per dire vale per me, non voglio convincere nessuno, sono opinioni mie.



Niente di quello che è venuto dopo vale la prima trilogia, quella magia, quell’innocenza e rivoluzione che resero possibile alla fantascienza di farsi amare da tutti, grazie ai sogni di un ragazzo di un luogo talmente piccolo “che se c’è un centro luminoso nell’universo, sei nel pianeta più lontano.”

Eppure quel ragazzo, Luke, divenne il centro di tutto, insieme a Leia, non perché salvò la stessa principessa, no assolutamente no. Anche perché diciamolo che la principessa Leia dovette poi aiutare i suoi salvatori, Luke e Han, spingendoli a entrare nello smaltimento rifiuti per salvare la pelle a tutti…

Ma perché ci portò lontano, volammo con Luke, Leia e Han; sognammo con loro; soffrimmo con loro, sentimmo le torture subite da Han che si chiedeva il perché di quelle torture; sentimmo il braccio tagliato a Luke e la sua sofferenza nello scoprire che il padre era diventato un mostro; sentimmo la rabbia cieca e il dolore sordo di Leia, che vide portare via Han e si vide arrivare Luke, con il volto tumefatto e un braccio di meno.



E poi quando tutto sembrava perduto, arrivò un finale, dolceamaro, che nessuno si aspettava, dove il terribile cavaliere nero, Vader tornò ad essere Anakin e salvò suo figlio Luke dalla Morte, dimostrando che sì Luke aveva ragione “c’era ancora del buono in lui”.

Che non bisogna mai perdere la speranza, che si può fermare un impero con meno armamenti, basta avere ingegno, cuore, coraggio, anima e una buona dose di follia.

L’abbraccio finale tra Luke, Leia e Han su Endor mi sciolse il cuore perché era il giusto premio per questi pazzi che, come diceva Leia: “Si trovarono nel posto sbagliato, al momento sbagliato e divennero eroi!”

La verità è che sei tu che puoi scegliere di essere eroe o cattivo perché, come ci mostra la saga, dentro di te/noi, anche dentro Leia e Luke, vi è una parte malvagia, che dobbiamo sempre tenere a mente.



Per questo e, non soltanto per questo, mi appassionai alla storia dei prequel e Clone Wars: ci hanno permesso di capire cosa può portare un uomo e una galassia a cadere e che si può sempre scegliere, nonostante vi siano validi motivi per cadere nel male.

Per questo piansi con Padmé, che aveva percepito la caduta di Anakin. Per questo ne ammirai la forza di scegliere comunque il bene e dare direttive a Bail per trovare una strada per far cadere l’impero, criticando la follia di chi applaude alla dittatura.

Per questo ammirai la forza di Ahsoka, che ebbe il coraggio di voltare le spalle ad un ordine corrotto e decadente, senza però scegliere la strada facile del male.

Per questo mi sentì piena di dolore per Obi-Wan, che poco tempo perse un fratello, la sua famiglia e la repubblica.

E mi sentì parte della sofferenza di Anakin che credette assurdamente di poter fare il bene tramite il male…



Per motivi simili mi lasciai trasportare dalla folle impresa della squadra di Rouge One, che ripercorreva le orme dei primi ribelli, il tutto guidato da Jyn e Cassian, due teneri disperati, che volevano solo fare la cosa giusta con gli altri…

E per questi motivi, perdonatemi, non riesco a sentire i sequel come Star Wars, tranne che per pochi sprazzi, tutti inerenti ai gemelli Skywalker e a Han Solo.

Ho bisogno di quella magia folle che mi stritoli il cuore, l’anima e il cervello, dove tutto sembra perduto e niente sembra impossibile.

Ho bisogno di Luke, Leia, Han, Obi-Wan, Anakin, Padmé, Qui-Gon, Ahsoka, Wedge, Yoda, Ezra, Rex, 3po ed R2, Jyn e Cassian.

Ho bisogno di chi sappia cosa sia Star Wars ovvero “i sogni di una generazione” (la mia, la nostra) in modo che diventi, citando le parole di Matthew Stover, nella dedica a Lucas, sul libro de La Vendetta dei Sith: “Per le generazioni a venire, mille volte grazie Signore.”

Questo è Star Wars.

Questo è Guerre Stellari.

Mi spiace che Abrams non abbia potuto avere la libertà di seguire la sua visione.



E sono invece felice che Filoni e Favreau ci stiano restituendo questo spirito, grazie a The Mandalorian, The Book of Boba Fett, Visions, Ahsoka, Kenobi e molto altro.

Sarà un caso che il nostro adorato Mark Hamill pare contento come un bambino nei dietro le quinte di The Mandalorian e The Book of Boba Fett.

“Anch’io sono un fan e sono felice di rivedere Luke.”

Lo siamo anche noi.

Continuate a farci sognare con Luke, Leia, Han, Anakin, Obi-Wan, Padmé, Ahsoka, Qui-Gon, Grogu, Din…

May the 4th be with you, Forever!

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