"Ronja La figlia del brigante" - La serie di Gorō Miyazaki parla di "oggi"

 



Regia Gorō Miyazaki 
Produttore Nobuo Kawakami 
Composizione serie Hiroyuki Kawasaki 
Char. design Katsuya Kondō 
Musiche Satoshi Takebe Studio Polygon Pictures, 
Studio Ghibli Rete NHK BS Premium 
1ª TV 11 ottobre 2014 – 28 marzo 2015



Serie di animazione, creata e diretta da Gorō Miyazaki, figlio di Hayao, uscita otto anni in Giappone, è tratta dal libro omonimo di Astrid Lindgren, autrice di Pippi Calzelunghe.

Da detto romanzo fu tratto un film fantasy diretto dal regista svedese e sceneggiato dalla stessa Astrid Lindgren. 
Il film, con più di 1,5 milioni di spettatori, è stato campione svedese di incassi del 1984 e ha vinto l'Orso d'Argento al Festival internazionale del cinema di Berlino del 1985.

Nel 1994 dal libro è stato tratto il musical tedesco Ronja Räubertochter, scritto da Axel Bergstedt e con un cast di più di un centinaio di persone tra attori e musicisti.

Nel 1993 e nel 2004 a Balve e nel 2006 a Oberkirch in Germania, è stato allestito uno spettacolo teatrale ispirato al romanzo, con l'adattamento in lingua tedesca di Barbara Hass e la direzione musicale di Ralf Linke.

Lo stile di animazione ha i tipici tratti caratteristici dello Studio Ghibli: elegante e luminoso.

La storia racconta la vita di Ronja, figlia di Mattis e Lovis, unica donna in una banda di briganti, che riesce a tenere in riga con autorevolezza e ironia.

Attenzione da qui in avanti ci saranno degli SPOILER!





Ronja nasce durante una notte di tempesta, colma di lampi, uno dei quali taglia letteralmente a metà il castello dove vivono da sempre i Mattis.

Ronja, occhi neri e capelli ricci e scuri, passa i primi anni coccolata e amata di questa banda di allegri furfanti, che, in apparenza, sembrano essere ladri gentiluomini.

Tuttavia, ma mano che cresce, scopre che molte cose non sono proprio come le vengono raccontate.

Tutto ciò che mangia, tutto ciò che beve, tutto ciò con cui si veste, insomma tutto ciò che possiede è stato rubato a qualcuno.

Ronja ci rimane male ma sembra superare il colpo.

Appena compie undici anni, la madre Lovis spinge il marito a farla andare nella foresta, di cui la ragazzina si innamora subito, creando persino un grido di primavera per la natura.

Quello è il suo mondo.



Un giorno conosce il piccolo Birk e scopre, tramite lui, che la gang rivale del padre, i Borka, il cui capo è il padre di Birk, vive nell'ala del castello, che si è staccato durante la tempesta in cui nacque Ronja...

E durante quella tempesta nacque anche proprio Birk, occhi chiaro, capelli mossi e biondi e risata contagiosa.

Tra i due adolescenti, dopo l'iniziale ostilità, fanno amicizia, anche perché Birk salva la vita a Ronja per bene due volte, la seconda levandole il piede dal ghiaccio, dove si era incastrato.

I due diventano fratello e sorella di cuore e di anima, legandosi per la vita, tanto che lei lo nutre durante il gelido inverno, donandogli il cibo anche per la sua gente.

Quando ritorna la primavera, i due ragazzini si rivedono più spesso, godendosi il bosco ma un fatto tremendo spinge Mattis a rinfocolare l'antica rivalità con i Borka, arrivando a picchiare e catturare il piccolo Birk, per usarlo come merce di scambio.

Per Ronja è una botta tremenda.



Ha sempre adorato il padre, tanto da passare sopra al suo essere ladro, al suo essere fumantino e rissaiolo ma questo non può sopportarlo.
"Non puoi usare le persone come merce!" gli grida schifata.

La reazione rabbiosa di Ronja, anche se non lo da a vedere, spingerà Mattis a riflettere sulla sua vita e su come consideri esseri inferiori coloro che non fanno parte della sua famiglia allargata.

Non dico altro perché potrei rovinare la visione, posso solo dire che purtroppo tante persone si comportano come Mattis o come il suo rivale Borka.

"Chi non è dei nostri, non è una persona." per la squadra di calcio diversa, per la nazione diversa, per il genere diverso, per i gusti sessuali diversi, per l'opinione politica diversa, ecc.

La reazione rabbiosa e coraggiosa di Ronja mi fa pensare al coraggio dei giovani di oggi, che si battono contro le ingiustizie, cercando di usare la resistenza passiva.

Tuttavia non posso fare a meno di pensare anche a chi combatte contro un nemico più forte e meglio equipaggiato.

E non parlo solo dell'Ucraina contro la Russia.

Parlo delle donne afghane contro i talebani.




Di chi combatte contro Boko Haram.

Dei siriani che provano a difendersi dalle bombe.

Spero sul serio che un giorno possano sparire tutte le armi e ogni lotta si possa fare solo e soltanto con la resistenza passiva.

"E verrà il tempo, l'età dell'Amore, quando una vita, una Vita varrà!"

Spero sul serio che un giorno potremo tutti/e essere Ronja e Birk...








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