Oscar 2016 politicamente corretto o no - buona lunga notte cinefili!



Buona domenica cinefili.
Sta per arrivare la lunga notte degli Oscar, con il suo carico di aspettative, polemiche e gossip.
L'Academy ha un meccanismo a dir poco "perverso", che però, con gli anni si impara un po' a conoscere.
Ci sono film fatti apposta per concorrere all'ambita statuetta, altri che ci arrivano per caso, altri ancora perché spinti dalla Major di turno.
Lo stesso vale per gli attori e per i registi.
Funziona così da sempre.
Negli anni grandi capolavori hanno vinto, altri sono stati esclusi.

Diversi attori e diverse attrici meritevoli sono rimasti a bocca asciutta e altri ancora hanno vinto.
Inutile pensare che possa vincere il miglior film dell'anno se non è nelle corde dell'Academy.
Lo stesso dicasi per certe performance attoriali troppo lontane dai loro standard.
Può succedere che vincano, ma sono eccezioni.
Quest'anno è scoppiata la polemica a causa della protesta di una parte della comunità afro-americana convinta di essere stata esclusa per razzismo.
C'è chi ha fatto dei calcoli per dimostrare che l'Academy è razzista, facendo notare che insomma in oltre 70 anni di cerimonie solo 15 attori neri hanno vinto l'ambita statuetta.
E dunque l'Academy sarebbe razzista.
Non tocca a me difendere gli Oscar, di cui non sono mai stata una fan, mi permetto solo alcune piccole considerazioni.
Primo: la comunità afro-americana non è così unita sulla vicenda e vi sono state diverse defezioni importanti, tra cui LL Cool J e Forest Whitaker, inoltre attori notoriamente di sinistra come Charlotte Rampling hanno detto che trovano il boicottaggio stupido.
Secondo: tra coloro che guidano tale boicottaggio vi sono la potente famiglia Pinkett-Smith, la quale, alla faccia della pluralità, ha piazzato ovunque parenti e amici nei propri film. Va fatto notare che Will Smith ha anche ricevuto pesanti attacchi dall'ex collega della sit-com che lo lanciò, Willy il principe di Bel Air. L'attrice che interpretava la zia disse di essersi allontanata dal set perché non faceva parte della cricca dell'attore.
Terzo: sempre tra i capipopolo della protesta vi è  Spike Lee che non azzecca un film da anni e la cui carriera è in declino.
Quattro: e non scordiamoci Idris Elba, il quale sembra più interessato a far parlare di se per fare carriera, tanto da pretendere attenzioni come se fosse il miglior attore della storia.
Cinque: ci sono comunità, come quella messicana o dei nativi americani, che insieme non hanno vinto neanche la metà degli oscar della comunità afro-americana. Se di di razzismo si deve parlare, perché non si parla anche di loro? Oppure si torna al "vi sono alcune persone più uguali degli altri"?
Tutto questo per dire che se l'Academy è razzista, e forse in parte lo è davvero, c'è chi ci sta marciando in questa protesta solo per interessi personali non per idealismo.
A me di stanotte interessano soprattutto tre cose:
DiCaprio e Morricone vincano questo benedetto Oscar e che Inside Out vinca per la miglior sceneggiatura.
Sui primi due ho pochi dubbi, sul terzo temo non accadrà, ma sarebbe una bellissima sorpresa per un gioiello di film.



Commenti

Kris Kelvin ha detto…
Questo post potevo scriverlo io, non potrei essere più d'accordo... stanotte seguirò la premiazione, se anche te sei sveglia la commentiamo insieme!
Silvia Azzaroli ha detto…
Ehi grazie Sauro! Questo è un bel complimento!
Cercherò di stare su per commentare insieme!!!

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