La morte accanto a noi

Buona sera a chi mi segue in questo piccolo angolo.
Chiedo scusa se mi faccio sentire poco ma il mio sito Over There assorbe gran parte delle mie energie, insieme alla collaborazione per Tv And Comics e, in misura minore, per quella con Recensioni Casuali .
Non vi tedierò con discorsi geopolitici su quanto sta accadendo anche perché non ne ho le competenze.
Quello che dovevo dire, l'ho scritto qui, senza stare a parlare di politica.
Sto solo riflettendo ad alta voce sul dolore e sulla guerra.
Vicina e lontana.
Dall'inizio dell'anno è successo di tutto e di più.
Oggi ho sentito di un missile che ha colpito un ospedale di Medici Senza Frontiere.
E non so cosa pensare, se non che tutto questo mi fa paura.
Ho letto di persone che dicono di fregarsene dei morti in Oriente perché non sono gente "nostra" e di gente che dice che in fondo i nostri morti ce li siamo cercati, che non si deve piangere.
Ho letto insulti contro tutte le religioni, ho letto di chi inneggia alla guerra santa sia di qua che di là.
Questo cinismo non lo sento mio. Non amo sputare sui morti.
Credo sia il momento di una lunga riflessione ma ho paura che non sarà così.
Altre bombe stanno cadendo, altri morti e non c'è niente che possiamo fare.
Oppure sì?
Forse le manifestazioni per la pace non basteranno, non fermeranno questa guerra.
Tuttavia voglio credere ad un segnale.
Un segnale stupendo che ha lanciato oggi la famiglia Solesin lasciando aperta la camera ardente della figlia a tutti e ringraziando ogni singola persona perché:
"Siamo un paese migliore di quello che pensiamo"
Ecco forse dobbiamo aggrapparci a questo.
Al nostro lato migliore.
Restiamo umani.