"Il figlio dell'uomo" di Robert Silverberg - Recensione completa

 

Ho finito di leggere questo libro in treno sabato, rientrando da Fiuggi, ma ho voluto far attendere qualche giorno, sia per motivi di tempo (sto lavorando un sacco per il giornale in sti giorni anche per il comic con: trovate tutti gli articoli cliccando sul banner di Giornale Apollo ndr), sia perché volevo essere sicura di averlo capito bene.

Non è un libro facile, è molto particolare, come dicevo nella prima parte della recensione , è un viaggio nel futuro dell'uomo, un viaggio tra passato, presente e futuro, dove tutto gira intorno a Clay, che però il simbolo dell'umanità. Egli deve imparare ad accettarsi ed ad accettare le varie forme di vita che verranno da lui, dopo di lui. E' un viaggio iniziatico anche per i suoi amici sfioratori, che se da una parte lo accolgono con benevolenza, dall'altra poi iniziano a guardarlo male per i suoi difetti e vogliono scappare da lui perché si sentivano superiori. Si sentivano dei infallibili e non volevano accettare la propria parte antica e forse futura? In fondo sono l'uno lo specchio degli altri. Lui fatica ad accettare alcune delle sue forme future, loro ci mettono un po' a comprendere di non essere dei, ma uomini e che certi difetti non sono così terribili se compensati dalla parte migliore di noi.
Debbo ammettere di essermi irritata per il loro rifiuto, mi ha fatto pensare di nuovo ai classici libri/film di fantascienza degli anni 60, stile pianeta delle scimmie, dove l'uomo vuole dipingersi a tutti costi come mostro non salvabile. E mi ha irritato anche perché, in fondo, sono stati loro a volere Clay, mostrandogli di poterlo capire fino in fondo e poi hanno deciso di rifiutarlo. E in questi giorni ho formulato un'idea un po' pazza che spiegherebbe molte cose. Se i sei sfioratori che accolgono Clay all'inizio avessero il ricordo di ciò che viene spiegato nel finale del libro? In questa storia il tempo non ha molta importanza quindi loro potrebbero aver benissimo aver vissuto alcune cose prima, anche se noi le abbiamo viste dopo e viceversa. Spero si capisca il senso di questa mia teoria. 
In ogni caso gran bel libro, legato sicuramente agli anni 60-70 e davvero rivoluzionario per certi versi. Forse un primo barlume della moderna fisica quantistica.
Chissà.
Voto 8 e grazie a Krishel per il regalo.


Commenti

Krishel Mir ha detto…
Prego tesora. Ti confesso che anche io all'epoca in cui l'ho letto ho pensato a una teoria non molto diversa dalla tua.

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