"I gatti di Nizamuddin" di Nilanjana Roy
Ho ricevuto in regalo questo libro dalla mia cara Simo insieme ad altri per il giorno della mia laurea. Ci ho messo più del previsto a leggerlo perché sto lavorando davvero tanto, ma d'altro canto è stato un bene portarmelo dietro così a lungo, mi ha tenuto compagnia nei momenti difficili e ora mi sento un po' sola senza Miu-Miu, Beraal, Mara, Mancino, Hulo, Katar, Ozzy e tutti gli altri.
Attenzione SPOILER
Si potrebbe definire un romanzo fantasy visto che fa passare per vera l'idea che i gatti possano avere dei poteri con le vibrisse, cosa non scientificamente provata. Da quello che sappiamo la scienza dice che le vibrisse (i baffi) possono essere in effetti delle piccole antenne radio, però non di più.
Dunque un romanzo fantasy che però è molto verosimile e si vede che è scritto da chi ama i gatti.
La storia è molto semplice e nel contempo appassionante: vicino a Nizamuddin vive una colonia di gatti randagi, chiamati i Selvatici, che percepiscono l'arrivo di una potente emittente, come la chiamano loro. Beraal, una delle micie più anziane, viene incaricata di ucciderla, tuttavia la gatta incontrando Mara, resta spiazzata: è una micia domestica molto piccola e molto spaurita. Tra le due nasce un legame speciale e Beraal decide di diventare la sua maestra per insegnarle al meglio i suoi doni speciali, sicura che sarebbero stati utili in futuro per la colonia e così in effetti avverrà.
Lentamente Mara fa amicizia con Mancino, ma tra i due vi sono grosse divergenze dato che la gattina vive in casa e non vuole uscire, trova il mondo troppo spaventoso mentre il maschio non riesce a concepire la vita dentro le mura domestiche.
Intanto fuori la vita scorre, tra la caccia, le strane amicizie come quella tra Miu-Miu, la gatta più anziana e saggia e Rostro, uno splendido nibbio o quella tra Mara e la famiglia di Ozzy, tigre dello zoo, che lei conosce grazie al teletrasporto. La cosa curiosa è che all'inizio Mara fa amicizia con il figlio di Ozzy, ma poi finisce per legare di più con lui, quando il figlio di Ozzy si allontana per accoppiarsi.
La tranquillità viene spazzata via dall'arrivo dei feroci gatti della Catapecchia, detti i Ferini, abituati a stare al chiuso, cacciano per divertimento e per fare del male, non solo per sopravvivere e non rispettano nessuna delle leggi di Nizamuddin.
La battaglia finale tra i Ferini e i Selvatici si consuma nelle ultime pagine lasciando addosso al lettore un'angoscia e una tristezza infinità e nel contempo un po' di speranza. Ho pianto per la morte di Miu-Miu e per i suoi ultimi dialoghi con Mara (alla quale implora di uscire)e con Rostro, a cui era legata a doppio filo visto che era stata anche amica della madre. Una scena molto bella e straziante che ci svela i sentimenti dei gatti nella loro essenza in quegli attimi terribili che precedono la morte.
E in generale tutto il libro racconta in maniera egregia il punto di vista dei gatti, con le loro leggi, le loro paure, le loro gioie e il loro particolare modo di amare la vita e di rispettare le proprie vittime.
Un bel libro tenero ed appassionante per chi ama i mici e sa quanto amore possano dare e quanto siano complessi.
Lo consiglio anche a chi preferisce altri tipi di animali.
Voto 8
Commenti
E tu lo conosci Il canto di Acchiappacoda di Tad Williams? Anche quello è un fantasy e in certi momenti molto commovente.