Serie tv Usa vs Eu: The Bridge vs The Tunnel

Wall creato dalla socia

Buon venerdì a tutti!
La settimana scorsa mi sono dimenticata di postare l'articolo della rubrica mia e della socia Krishel, ma rimedierò.
Intanto eccovi un anticipo di quello di questa settimana

Torniamo a parlare di The Bridge per confrontarlo con l’altro remake di Bron, quello franco-inglese, The Tunnel, ideato da Ben Richards e prodotto da Sky Atlantic Uk e Canal+, che parte da un presupposto molto affascinante.
Il ritrovamento del cadavere questa volta avviene nel canale sotterraneo che passa sotto la Manica e unisce la Francia e la Gran Bretagna al confine tra Folkestone e Calais. Questo ritrovamento offre allo spettatore un punto di vista differente, più sotterraneo soprattutto per quanto riguarda l’inizio delle indagini ma che non manca di farsi sentire nella narrazione anche quando le vicende sono ambientate all’aperto.
Sin da subito incontriamo la prima grande differenza: inizialmente la polizia di entrambe le nazioni vengono interpellate ma le indagini vengono affidate subito alla polizia francese e, soprattutto, a Elise Wasserman, interpretata da  Clémence Poésy, conosciuta per il ruolo di Fleur Delacour nella saga cinematografica diHarry Potter, nonché per essere stata protagonista di 127 Hours di Danny Boyle e per aver interpretato un piccolo ruolo nella celebre serie tv Gossip Girl.
Solo quando il patologo determinerà che la metà inferiore del corpo appartiene ad una donna inglese, allora verrà richiamato a collaborare il detective Karl Roebruch, interpretato da Stephen Dillane noto per aver interpretato il ruolo diStannis Baratheon nell’acclamata serie tv Il trono di spade e quello di Leonard Woolf nel film The hour. Ci troviamo di fronte a due personaggi leggermente diversi sia dall’originale, sia dal remake statunitense.
Karl si dimostra sin da subito un uomo con una certa cultura, tormentato da sensi di colpa e dubbi sulla sua famiglia. Sposato a un’arredatrice di interni, rivendica il suo diritto al caos all’interno della sua vettura. Inoltre questa volta è lui l’ospite, lo straniero in terra francese. Uno straniero che deve perfezionare la sua capacità di linguaggio per farsi comprendere in un mondo che mastica poco l’inglese.
Anche la stessa Elise, pur soffrendo sempre della Sindrome di Asperger, mostra di riuscire a interagire con il mondo esterno, sia con i colleghi di lavoro che non solo hanno accettato la sua diversità ma riescono persino a coinvolgerla nelle battute, sia con il nuovo collega inglese che tratta alla pari nonostante gli inizi non proprio felici.
Nel remake statunitense, The Bridge, man mano che la narrazione prosegue, veniamo coinvolti negli intrallazzi e nei misteri che si celano nella terra di confine, grazie alle indagini non solo della task force dell’Fbi e dei poliziotti messicani dove lavorano Sonya Cross e Marco Ruiz, ma anche di quelle del giornalista Daniel Frye, interpretato dal bravissimo Matthew Lillard, che da la giusta ambiguità al personaggio, il quale seguirà fino in messico la collega messicana Adriana Mendez, a cui presta il volto l’altrettanto brava Emily Rios. Bisogna subito dire che Adriana è un personaggio molto particolare, anche se come Ruiz, parte da uno stereotipo molto fastidioso.
Il resto qui 
Trovate invece a questo link l'articolo della settimana scorsa, dove appunto si parlava del raffronto tra BRON e The Bridge.
Buona lettura e non temete: non abbandonerò mai il mio bloggetto!
 

Commenti

bradipo ha detto…
non ho visto né The bridge nè The tunnel ma ho visto quella da cui è partito tutto: Bron/Broen, serie dano/svedese che consiglio appassionatamente...una delle migliori cose viste ultimamente, riduttivo parlare di tv...

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