La Rivolta dei Bishop - La mia parodia di Fringe
Buona sera a tutti!
Oggi due post perché ho un secondo racconto, stavolta su Fringe, un'altra delirante parodia strapiena di SPOILER, in particolare della Terza e della Quarta Stagione!
La
Rivolta dei Bishop
A
grande richiesta arriva purtroppo per voi la parodia di Fringe.
Questa
follia nasce dal mio … come vogliamo definirlo?
Stupore?
Malcontento?
Direi entrambi!
Per
cosa direte voi?
Per
l’assurdo finale della Terza Stagione
E
a giudicare dalle reazioni del Fandom credo che i miei siano sentimenti
condivisi!
Perciò,
in attesa dell’ottavo episodio della Quarta Stagione che in teoria dovrebbe
rimetterci in carreggiata ( e Abrams sa benissimo che se non lo farà verrà
picchiato selvaggiamente da un mandria imbufalita di tutti i fan del mondo),
eccovi
questo nuovo delirio della mia mente malata.
Buon
divertimento!
Primavera 2010, Boston.
Walter
Bishop passeggiava nel suo laboratorio mentre mangiava frittelle allo yogurt e
beveva succo di pomodoro, trovati su un cadavere imputridito di quattordici
settimane e cinque giorni, che era stato sventrato da una bestia enorme, una
sotto specie di ibrido rispuntato per magia dalla prima stagione.
Nessuna
di queste cose stupiva il nostro buon dottore né il suo mirabolante staff
abituati com’erano a:
resurrezioni,
cadaveri che parlavano, universi paralleli, identità doppie e malefiche e
imbecilli allo stato brado, difatti purtroppo nessuno aveva ancora pensato ad
uccidere Harris, mentre purtroppo il buon Charlie giaceva stecchito da ormai
dodici mesi.
Nessuno
aveva gradito questa dipartita, all’epoca si era provato di tutto per far
resuscitare l’ex capo di Olivia, ma purtroppo niente, il poveretto, che pure
era sopravvissuto all’infezione di schifose larve dell’ibrido di cui sopra, era
proprio defunto.
Invece
l’ibrido era resuscitato, forse era l’ennesimo regalo di quel simpaticone di
Walternate, che non si rassegnava al fatto che suo figlio preferisse stare nel
nostro universo piuttosto che avere a che con un padre nazistoide e
sociopatico: del resto c’era forse qualcuno che poteva dar torto al povero ( e
diciamolo pure ) fascinoso Peter?
Voi
chi scegliereste tra un novello Hitler e uno che parla di torte al caffè, che
fa esperimenti con orecchie nelle frittate e liquido seminale di babbuini?
Appunto.
D’altro
canto il nostro giovane Bishop in quest’ultimo anno ne aveva passate un po’
troppe, tra le tante è bene ricordarsi il terrificante scambio di persona tra
la sua Olivia e quella dellà, la simpaticona di Bolivia, che pur non conoscendo
per niente il nostro buon Peter, si era intrattenuta volentieri con lui
talmente tanto da farsi mettere incinta.
La
qual cosa era stata poco gradita alla nostra Olivia che probabilmente avrebbe
voluto fare polpette dell’altra sua stessa e noi con lei, anche perché dopo
averci fatto attendere quaranta episodi ( dico quaranta eh!) per questo
dannatissimo primo bacio tra lei e il bel ragassuolo di cui sopra, il
simpaticone di Abrams aveva pensato bene di effettuare lo scambio di persona
tra le due Olivia scatenando l’ira dell’Oliva deqquà che aveva ringhiato come
un doberman all’indirizzo del suo autore tanto che, dopo mirabolanti casini,
questi aveva deciso di riunire la coppia sovrana dello show, evitando di farci fare
la fine di Bones e Boothe che sono nove stagioni che non hanno ancora fatto niente e
stanno lì a sospirarsi addosso come due adolescenti.
Le
cose, comunque, si erano quietate, Olivia e Peter, dopo un iniziale battibecco,
avevano finalmente deciso di intrattenersi a vicenda anche in considerazione
del fatto che Peter aveva dovuto accettare con sua somma gioia un braccialetto
elettronico che non solo ne segnalava gli spostamenti, ma suonava come un
ossesso se lui si trovava vicino a Bolivia e per vicino si intende sotto i
cinquanta chilometri… in linea d’aria peraltro.
La
qual cosa piaceva molto anche a Walter che poteva così controllare meglio il
suo adorato figliuolo, anzi di nascosto aveva manomesso il segnale, in modo che
l’affare suonasse anche in presenza di Walternate e per presenza si intende
quei dodici tredici chilometri… sempre in linea d’aria.
Il
nostro adorato scienziato pazzo, dopo il succulento pranzetto di cui sopra, si
era messo a lavare la sua adorata mucca insieme ad Astrid, che faceva i salti
dalla contentezza per questo nuovo lavoro, però non si poteva lamentare: aveva
latte fresco tutti in giorni, certo l’odore di letame faceva un po’ schifo, ma
bisognava accontentarsi.
In
quel mentre entrò Peter, con la sua solita aria da grillo parlante solo moolto
corrucciata il tutto perché stava leggendo la posta che gli arrivata quella
mattina presto.
“Walter,
ho bisogno di te”
“Che
c’è figliuolo, tutto bene?”
“Temo
di no” replicò il ragazzo leggendo per l’ennesima volta i fogli che aveva in
mano: forse aveva capito male.
“Che
succede? Il braccialetto non funziona?”
“Che
ne sai di te braccialetto?” rispose il giovane senza la solita veemenza però e
questo stupì non poco Walter che bloccò immediatamente il lavaggio della sua
mucca e corse verso il figlio.
“Niente,
niente … dimmi cosa succede?”
Peter
lo scrutò: doveva fargli leggere quella roba? Sarebbe andato fuori di matto,
avrebbero corso il rischio di farlo finire di nuovo al Saint Clare. Poi
riflettendoci su si rese conto che in ogni caso suo padre avrebbe letto quei
fogli presto o tardi.
Che
fare dunque? Doveva prendere la sua posta? A salvarlo dalla situazione
imbarazzante arrivò la sua compagna che, dopo gli ultimi avvenimenti, aveva
perso la sua solita faccetta incazzosa, in cambio di un bel sorriso luminoso
come il sole di primo mattino e ciò la rendeva ancora più bella ed
affascinante.
Vedendola
così, Peter si dimenticò per due secondi del problema che stava affrontando, le
stampò un bacino in bocca, un pochino lussurioso, con sommo orgoglio di suo
padre e somma gioia di Astrid, poi la trascinò in una stanzino laterale per
comunicarle l’incresciosa notizia.
“Che
c’è Peter?”
“Hai
letto la posta?”
“Non
ho avuto tempo. Qualche problema?”
Il
giovane Bishop le allungò i fogli, lei li lesse velocemente poi diventò blu.
“E’
impazzito quello???! Io lo vado a sventrare!”
“Calmati,
tesoro, Walter ancora non sa niente!”
“E
che aspetti a dirglielo?” ringhiò lei.
“Temo
che non la prenderebbe bene”
In
quel mentre entrò Walter con il suo solito sorriso da cucciolone bisognoso di
affetto.
“Se
avete intenzione di avere dei bambini per me va benissimo, non vedo l’ora”
A
quelle parole Olivia divenne ancora più blu, ricordandosi che la sua rivale
aspettava un bimbo da Peter, il quale invece era sempre più sul verdognolo.
“Qualcosa
non va?” insistette il vecchio Bishop guardando ora il figlio ora la futura
nuora.
“Tutto
bene” provò a farfugliare Peter che stava per esplodere anche lui.
“Non
va affatto bene, quell’idiota di Abr…” iniziò a dire Olivia, le cui labbra
furono serrate da Peter, che aveva assunto i colori dell’arcobaleno.
“Niente
papà vai”
“Papà?
Ti senti bene?” domandò lo scienziato sempre più stupito. “Prima mi chiami
preoccupato, ora blocchi Olivia e nel contempo hai un colore niente affatto
sano: per caso hai mangiato la roba che avevo messo nel frigo ieri sera?”
“Quale
roba?” domandò il ragazzo felice di poter cambiare argomento e nel contempo un
tantinello preoccupato.
“Ma,
no niente, era un esperimento sulle formiche rosse giganti solo che somigliava
un po’ ad una frittata con i mirtilli”
Peter
deglutì, ricordandosi di aver assaggiato la presunta frittata la notte scorsa
durante i suoi raid notturni al frigo mentre Olivia dormiva stanca e sazia nel
suo bel lettone.
Il
giovane Bishop però si rese conto che in fondo le formiche rosse erano un
piccolo problema al confronto di quella roba scritta sui fogli e furono queste
riflessioni a farlo decidere sul da farsi.
“Leggi
qui!” disse allungandogli i fogli mentre liberava dalla sua morsa la fidanzata.
L’uomo
li prese, li lesse velocemente, poi li rilesse, poi li ri-rilesse e li
ri-ri-rilesse, dopo quattrocento letture aveva gli occhi rossi e il colore di
una rana che aveva appena partorito un coccodrillo.
Il
povero Peter pensò che forse non era stata una grande idea dirglielo… oppure
sì?
“Dov’è?”
"Chi?"
"Chi?"
“Quel
fiio…”
“Ehm
Dottor Bishop siamo in fascia protetta” intervenne Astrid.
“Io
pensavo andassimo in onda sulla tv via cavo a tarda notte dopo il calo degli
ascolti” replicò l’uomo guardandola dubbioso.
“No,
no siamo sempre in prima serata solo al venerdì” disse il figlio “Ma dopo
quella trovata lì temo che finiremo veramente sulla tv via cavo e in ventesima
serata!”
“Difatti”
brontolò Walter, che, dopo averlo fissato a lungo, lo prese e lo abbracciò
rischiando di stritolarlo “No, no, non posso perderti, il mio adorato bambino”
singhiozzò il poveretto.
A
quel punto, Peter scoppiò a piangere affranto
“Ma
come si fa a scrivere che non sono mai esistito?” farfugliò lasciandosi cullare
dall’abbraccio paterno.
Olivia,
intanto, era anch’ella scoppiata a piangere in un angolo, cullata da Astrid, la
quale non era in una situazione migliore.
“Certo
che sono ben fortunata in amore, il primo viene ucciso, il secondo, dopo avermi
tradito con l’altra me stessa, non è mai esistito”
A
tutti loro si unì il coro affranto ed incazzoso di milioni e milioni di fan,
che dopo aver letto i primi spoiler, avevano iniziato a mandare minacce di
morte anonime ad Abrams, la cui posta divenne, in poche ore, più intasata di quelle della Casa
Bianca e della Cia messe insieme.
Dopo
un pianto greco durato una settimana, i nostri eroi si rimpinzarono di
schifezze inimmaginabili, per farvi capire il livello al confronto il cibo dei
McDonalds poteva essere considerato roba macrobiotica.
Finito
il banchetto i nostri partirono per uno degli studi di Los Angeles, dove si era
asserragliato Abrams, circondato da ventimila guardie del corpo e tiratori
scelti anche perché ormai le minacce avevano superato il livello di guardia,
erano infatti a livello 5 per pericolosità nazionale, roba che al confronto Al
Qaida poteva essere considerato un gruppo di studentelli innocui.
Walter,
Peter, Olivia, Astrid, Rachel, Ella ma pure Broyles, Nina, Harris ( !) , il
novello Charlie redivivo ( c’erano voluto i deliri di Abrams per riportarlo
finalmente in vita), Walternate, Jones e Bolivia nonché la mucca che muggiva
inferocita marciarono compatti insieme allo squadrone di fan della serie
incazzati come pantere e armati come i marines durante la guerra del golfo
davanti allo studio al grido
“Peter
deve esistere!” urlato a squarciagola anche dai megafoni e dai microfoni delle
ottocentomila stazioni televisive, radiofoniche e canali web accorse a filmare
l’evento.
Dopo
tre giorni di assedio l’autore fu preso per fame ( il poveretto si era ridotto
a mangiare le schifezze delle macchinette e bere del reale liquido seminale di
babbuini), mettendo fuori una grande bandiera bianca.
“Sono
disposto a trattare!” pianse disperato il povero J.J. sconvolto da quella
moltitudine imbestialita. “Basta che mi portiate del cibo vero e sano!”
I
tre protagonisti principali entrarono nei palazzi del potere osannati dalla
folla come eroi di guerra che cantava festosa per la riuscita della sua
manifestazione.
Quando
finalmente furono a faccia a faccia con Abrams questi si era nascosto dietro ad
un tavolino del suo salottino privato.
Walter
e Peter gli lanciarono dei pancake fatti in casa ( ma andati a male), il nostro
li divorò con passione, tale era la sua fame, intanto Olivia lo scrutava
rabbiosa.
“Allora
cos’è quest’idea balorda?” iniziò la donna mentre i due Bishop si guardavano
complici.
“E’
che… è che … niente pensavo fosse più originale …” provò a dire lo
sceneggiatore al che Walter lo prese per il bavero strattonandolo
“Originale?
Far sparire mio figlio? Ma ti ha dato di volta il cervello? E’ l’unica cosa che
mi è rimasta e me la porti via! Sei senza cuore!” urlò Walter con uno sguardo
allucinato.
“No
… no … ma … “ farfugliò il poveretto che fu lanciato su uno dei divanetti in un
angolo.
Peter
gli si avvicinò e li prese anche lui per il bavero
“Ma
ti pare che io non esisto???” ringhiò furioso il giovane Bishop.
“Perché
non ci diamo tutti una bella calmata, che ne dite? Ci facciamo portare da fuori
del buon the e dei bei pasticcini e ne parliamo con calma” fece con un sorriso
benevolo l’uomo non sapendo che pesci pigliare.
“Niente
the e niente pasticcini. O tu cambi quella roba o mi rifiuto di lavorare!”
dichiarò Olivia sfidandolo
“Anche
io” provò a dire Peter rendendosi conto che la cosa era inutile al che suo
padre disse
“Pure
io!”
Abrams
li fissò preoccupato
“State
scherzando?”
“No”
dissero in coro il vecchio Bishop e la quasi signora Bishop Jr.
“Ma
io come faccio a far continuare lo show? Ho bisogno di voi!” piagnucolò J.J.
“E
noi abbiamo bisogno di Peter” dissero il quasi suocero e la quasi nuora.
Peter
sorrise soddisfatto stravaccandosi sul divano e prendendo a fumare un bel
sigaro.
“Da
quando fumi? Non ricordo una cosa del genere e ti ho creato io”
“Ci
sono tante cose che non sai di me e di noi come vedi” fece Peter assaporandosi
con piacere il sigaro. “E poi avevi detto che eri disposto a trattare”
“Va
bene, va bene… solo che c’è un problema ragazzi” affermò l’uomo.
“Sarebbe?”
“Ho
già venduto il finale della terza stagione agli sponsor e ai produttori, temo
che non potremmo cambiarlo”
I
tre ringhiarono inferociti avvicinandosi all’autore che retrocedette impaurito.
“Ma
… ma … posso fare tornare Peter nella quarta. Sistemerò tutto vedrete, solo ci
vorrà un po’ di tempo” balbettò l’uomo ormai con le spalle al muro anche perché
i due Bishop e la Durham gli avevano puntato, tutti e tre insieme, una magnum
quarantaquattro, una sul cuore, l’altra sul fegato e l’ultima al basso ventre.
“Quanto?”
domandarono i tre.
“Venti
episodi”
I
due uomini e la donna levarono la sicura.
“Quindici”
E
davanti a quell’affermazione misero il colpo in canna.
“Otto?”
deglutì l’uomo bianco come un panno lavato.
“Vada
per otto, ma non una di più, solo che Peter deve tornare da subito” dichiarò
solennemente Walter mentre gli altri due si allontanarono rimettendo la sicura
e abbassando le armi.
“Ma
veramente …” provò a dire J.J. però i
tre rialzarono le magnum al che l’autore alzò le mano disperato “Va bene, mi
arrendo, mi arrendo”
E
fu così che Peter scomparve alla fine della Terza Stagione per poi riapparire
nella quarta, i cui primi episodi furono un tale strazio da far colare a picco
gli ascolti, anche perché Olivia e Walter avevano assunto il calore umano pari
alla temperatura più bassa del Polo Sud.
I
fan più stoici, tuttavia, resistettero sicuri che nel Gennaio 2012, nel
famigerato episodio Otto, le cose sarebbero tornato a posto.
Fine
Commenti
Bellissima, troppo azzeccata.
Complimenti
Silvia
Simona.