Vanishing on 7th Street di Brad Anderson

























Vanishing On 7th Street

Release Date: 7 January 2011
Genre: Horror | Mystery
Cast: Hayden Christensen, Thandie Newton, Taylor Groothuis, Jordan Trovillion, Jacob Latimore.
Director: Brad Anderson
Writers: Anthony Jaswinski
MPAA: R
Studio: Magnolia Pictures

Voto 3 Stelle su 5.

Mia Recensione con spoiler scritti in giallo

Su questo film ne ho sentite di tutti i colori, c'è chi lo reputa un capolavoro e chi una schifezza immane, ecco non è per fare del qualunquismo, ma io mi ritrovo nel mezzo.
Nel senso che la pellicola di Anderson comincia relativamente bene, tranne qualche intoppo nelle scene pre-buio, e ha una parte centrale discreta se non buona, con il terrore che la fa da padrone, con dialoghi non male dove si  ognuno dei quattro protagonisti si interroga sul perché di quella strana oscurità, iniziando anche porsi legittime domande sul significato dell'esistenza.
Ho apprezzato anche i vari flash back sui tre adulti che aiutano ad approfondire le personalità dei tre ( bravi Christensen, la Newton e Leguizamo a rendere le varie emozioni dei loro personaggi) e bisogna dire che pure il bambino ha un certo spessore psicologico ( non male il piccolo Latimore) .
Inoltre il buio fa veramente paura, si percepisce a pelle l'angoscia dei protagonisti e le scene in cui l'oscurità avvolge le persona sono rese al meglio.
Tra tutti i protagonisti forse quello scritto peggio è sicuramente quello del bimbo e considerando il finale, ciò pesa non poco sul film.

In ogni caso le personalità dei vari protagonisti sembrano intricarsi bene tra di loro, dall'ombroso e rabbioso Luke ( Christensen, espressivo ed efficace al punto giusto solo all'inizio non rende bene) alla disperata e filosofica Rosemary ( buona la prova della Newton anche se forse esagera nelle urla) dal semplice del gruppo Paul ( Leguizamo sa rendere bene i personaggi drammatici senza esagerare) fino al bambino James ( come ho scritto non male Latimore però a volte troppo statico).
I problemi principali di Vanishing on 7th Street sono due:

1-Non ho capito perché accennare una mezza storia d'amore tra Rosemary e Paul per poi stroncarla sul nascere, tra l'altro trovo di una banalità estrema far innamorare la signora di colore con il mezzo ispanico quasi suo coetaneo: sia mai farla innamorare di un bianco, moooolto più giovane, sembra quasi un modo per dire "che non si mescolino mai a noi" -_-'''... Senza contare che le poche frasi scambiate tra Paul e Rosemary da semi-innamorati fanno veramente pietà.

2-Il finale: se ci riflette sopra ha un senso ovvero "solo i bambini sopravvivono perché gli adulti sono corrotti e hanno smesso di vivere/esistere veramente", tutto bene. Solo che il finale dura sì e no 4 minuti dove vediamo Luke scomparire (ed è da notare che non era completamente al buio -_- e tra l'altro scompare subito dopo aver tentato di salvare James dal buio...), James pregare tutta la notte ripetendo ciò che gli ha insegnato Luke ovvero "io esisto" anche se pare che l'oscurità inghiotta pure lui lo vediamo bello vivo al mattino chiacchierata con una bimba, intravista durante varie ricerche degli altri.
A parte che la bimba recita male e non è spiegato come la torcia a luce solare riesca ad andare nonostante 3 giorni di totale oscurità, io penso che la parte finale del film sarebbe dovuta durare almeno 15 minuti per poter spiegare tutto. Così risulta troppo veloce e non molto comprensibile.

In conclusione per 3/4 è un buon film, il finale andava fatto meglio.

Questo è il trailer



Commenti

Anonimo ha detto…
Concordo con tutto tesoro!! Alla fine è discreto come film,te l'avevo detto più volte. Non è eccelso ma non è nemmeno una schifezza,ne ho visti di molto peggio XD
Però per capire il finale c'ho messo tipo 3 giorni perché li per li non è molto chiaro eh XDD ma pensandoci bene quello che scrivi tu ha un senso,o meglio è l'unica spiegazione possibile!!
Quindi voto totale anche per me 3/5.
Simona
Silvia Azzaroli ha detto…
^_^ Cara Simo sono felice che trovi che la mia recensione abbia rispecchiato anche il tuo pensiero.
Ah guarda sul finale è difficile non scervellarsi, Anderson pare che si diverta a fare queste cose strane
Laura ha detto…
Mi faccio la premessa da sola prima di venire contestata: non so se è corretto proporre la propria opinione su qualcosa che non si è visto, basandosi soltanto sui trailers e sulle varie recensioni lette. Ma io la mia opinione, sia pure limitata per quanto precede, la dico lo stesso...
A me il film era apparso vedibile, specie poi quando ne avevamo parlato, per quell'atmosfera opprimente, di paura per qualcosa che non si vede né si conosce, espediente molto efficace, spesso molto più di quando al terrore viene infine dato un corpo e un volto (mi viene in mente la deludente, almeno per me, rivelazione dell'identità dell'ignoto mostro killer di It).
Però... già che Luke/Hayden scompare (muore?) mica mi piace. Io amo i lieti fini in cui i protagosisti cavalcano VIVI verso l'orizzonte di gloria.
E poi una seconda cosa non mi va giù, questa ormai onnipresenza dei bambini in tutti i film, bambini che sono immancabilmente in primo piano, protagonisti presuntuosi, chiacchieroni e saputi, sempre superstiti e spesso risolutori della situazione. Posso dire che è una cosa che mi fa venire il latte alle ginocchia? L'obiezione sarà: ma i bambini esistono e se un film rappresenta una situazione umana per forza ci sono anche loro. Sì, ma allora come mai fino agli anni 70, forse pure 80, ora non so dire di preciso, venivano fatti ottimi film, che sono diventati miti del cinema, senza marmocchi di mezzo, o se c'erano erano in ruoli limitati e adatti alla loro condizione infantile? Ovviamente vanno bene i film, sia del passato che del presente, in cui i protagonisti sono loro ed è giusto che siano in primo piano. Così a freddo mi vengono in mente da citare il vecchio Suspence del 1961(tratto da The turn of the screw di Henry James) o il più recente Lasciami entrare. Però questo attuale continuo presenzialismo lo trovo fastidioso e più opprimente del buio di Vanishing...
Silvia Azzaroli ha detto…
Laura cara, è quello che mi domando anche io. Ho il dubbio che molti sceneggiatori si ispirino, anzi copino male i Goonies con i risultati che vediamo. Francamente anche a me il finale disturba assai, al di là della riuscita o meno di esso, l'avrei fatto finire in un altro modo, con appunto il nostro Luke che scappava e mollava il marmocchio scemo. Cavoli per una volta che si ha davanti la possibilità di fare qualcosa di nuovo ecco che tirano fuori il moralismo americano trito e ritrito -_-'''.
Comunque a parte quel problemino lì, il film si regge bene e appunto l'atmosfera opprimente c'è tutta, il problema è soprattutto il finale: non so ho paura che pure i registi indipendenti abbiano perso la loro voglia di osare...
Laura ha detto…
Mah, non so se si tratta di moralismo americano trito e ritrito o se è una di quelle tendenze universali che a periodi influenzano tutto il globo terracqueo, perché guarda un po' da noi! Ma c'è uno sceneggiato, film o telefilm senza l'immancabile infante (o più d'uno) presenzialista??? Vabbè che in fatto di moralismo trito noi non siamo secondi a nessuno...
Mi viene anche da pensare che forse i registi "indipendenti" non lo sono poi così tanto. Forse un tempo, negli anni 60 e 70, ma mi sa che adesso dietro la parola che è rimasta hanno imparato ad allinearsi pure loro, probabilmente per ragioni di consenso e botteghino...
Silvia Azzaroli ha detto…
Concordo >_< ... quanto a moralismo e banalità anche noi non scherziamo, basti pensare a come sono riusciti a rovinare due serie tv così carine come I liceali e Tutti pazzi per amore, la cui prima stagione per entrambi fu strepitosa, mentre le altre sono scese di livello, infilandoci banalità e moralismo di ogni tipo.
Quanto ai registi indipendenti anche lì ti do ragione, ormai credo che sia rimasto solo il nome, del resto pure gli Spirit, i premi Usa del cinema indipendente, sono scesi di livello in maniera impressionante e premiamo il più commerciale e non il più bravo :(...
Che tristezza..
Anderson, così, si è tagliato le mani: lui è sempre stato amato per la sua originalità e il suo anticonformismo...
Alex Ricci ha detto…
Anche io non l'ho visto ma dal trailer mi ha sempre incuriosito. Certo che il finale del film, leggendo la tua precissisima recensione, qualche problema pare averlo, e trovo che sempre più spesso sia la parte più tirata via, col rischio di buttar via le buone idee iniziali: quando ci sono ovviamente, ma ultimamente scarseggiano... E il credere poco nel cinema indy, di solito fonte di originalità e sperimentazione, non aiuta: dopotutto "Vanishing" è stato pochissimo distribuito rastrellando solo poco più di 1 mln di $ a fronte di un budget di 10. Andando avanti così chissà cosa succederà quando la gente si stuferà dei blockbuster... (come in Italia sta già accadendo, similarmente, con la nostra "commedia"). Ciao
Silvia Azzaroli ha detto…
Sì Alex, il finale è molto deludente perché per il resto il film rende proprio bene, purtroppo poi la distribuzione è state pessima nonostante il buon successo ai vari festival.
Io temo davvero che il cinema indy stia prendendo una cattiva strada: non è il solo film indy che viene rovinato da un finale tirato veramente via

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