"Il favoloso Mondo di Amelie" di Jean-Pierre Jeunet
IL FAVOLOSO MONDO DI AMELIE
Un film di Jean-Pierre Jeunet.
Con Audrey Tautou, Mathieu Kassovitz, Dominique Pinon, Rufus, Jamel Debbouze.
Titolo originale Le Fabuleux destin d'Amélie Poulain. Commedia, durata 120 min. - Francia 2001.
Mio Voto 3,5 stelle e mezzo oppure 7 su 10!
Premessa uno: non amo moltissimo le commedie, in special modo le commedie moderne perché preferisco le storie multi genere, con diverse tematiche. Le poche commedie che amo sono quelle che hanno dei dialoghi intelligenti dove i protagonisti non litighino per delle stupidaggini, poi la guerra dei sessi -_-, insomma le classiche baruffe alla Doris Day/Rock Hudson le detesto, ma le sto rivalutando anche e soprattutto alla luce delle orride commedie americane di oggi...
Premessa due: Ero molto molto molto prevenuta riguardo a questo film, andai al cinema con zero aspettative e quasi trascinata a forza perché pensavo fosse la solita robetta commerciale...
Mia Recensione con spoiler
Amelie non è bellissima, non è un'eroina perfetta, è una vigliacca, insicura, sognatrice, mezza matta, generosa, forte, fragile, spaventata anche dalle sue precedenti relazioni(geniale l'idea di non fare di lei la classica verginella), Amelie è anche una cameriera e Audrey Tatou incarna tutto questo con grazia, leggerezza, sobrietà, auto-ironia e con due occhi che parlano.
Il suo grande amore, Nino ha il volto affascinante e particolare di Mathieu Kassovitz, attore e regista poliedrico(da segnalare come interprete AMEN e MUNICH e come regista L'ODIO e I FIUMI DI PORPORA), che fa del suo personaggio la perfetta metà della mela di Amelie.
Nino, infatti, è un sognatore, vive alla giornata, ha avuto un'infanzia pessima, lavora in un porno-shop e pure come mostro in una giostra per bimbi.
Intorno a loro si muove un mondo di persone, tutte vere, tutte umane:
-la sua capa Suzanne, donna energica, eppure romantica, dal passato triste con una storia d'amore finita male;
-Lucien, il commesso del verduraio, fuori come un balcone, con la passione per Lady D e per la pittura
-Ippolito, lo scrittore fallito, che forse fallisce non perché non è bravo ma per altro;
-Il signor Dufayel(amante di Reinoir: è grazie a lui che LA CENA DEI CANOTTIERI è diventato uno dei miei quadri preferiti!!!), saggio della saggezza dei misantropi e degli asociali, eppure con un grande bisogno degli altri purché diversi come lui;
-Collignon, simbolo della prepotenza e dell'arroganza, che viene punito ripetutamente da Amelie, giustamente;
-Il padre di Collignon, che vediamo solo una volta, ma che fa morire...
-Georgette, la malata immaginaria, che è spettacolare con le sue fisse e per la sua passione ricambiata per Joseph, ex amante della collega Gina
-Joseph, che forse dietro la sua gelosia nasconde una grande fragilità...
-La portinaia Madeileine Wallace, che vive di ricordi e che fa una tenerezza immensa anche per il suo essere mezza matta e mezza alcolista...
Si potrebbe continuare, non ricordo tutti i nomi, quello che conta è che la favola vera(citando Don Camillo)è tale perché non tutte le storie finiscono bene, perché l'avvicinamento tra Nino ed Amelie è pieno di insidie realistiche, poste da altri ma anche da se stessi, tutto può andare a monte e tutto può risolversi in ogni istante, il film arriva anche ad essere cinico con la frase "Fallire la propria vita E' UN DIRITTO INALIENABILE", lontano anni luce dalla commedia caramellosa e rassicurante made in Usa.
Quando Amelie si convince non è perché vince la paura, non è perché rifiuta se stessa ma perché ascolta il signor Dufayel:
"Mia piccola Amelie, lei non ha le ossa di vetro, lei può scontrarsi con la vita e se lei si lascia sfuggire questa occasione, sarà il suo cuore che diventerà secco e fragile come il mio scheletro.
Perciò si lanci accidenti a lei!!!"
Sarà proprio la paura a spingerla oltre, lei non vuole perdere il suo cuore e le sue emozioni, così decide di rischiare.
Originale e toccante la riunificazione tra i due protagonisti, con un'appassionante e tenerissima unione di anime e di corpi, come se fosse impossibile scindere le une dagli altri.
Divertente e folle il modo in cui Amelie spinge il padre a viaggiare: il nano lo voglio pure io!
Con Audrey Tautou, Mathieu Kassovitz, Dominique Pinon, Rufus, Jamel Debbouze.
Titolo originale Le Fabuleux destin d'Amélie Poulain. Commedia, durata 120 min. - Francia 2001.
Mio Voto 3,5 stelle e mezzo oppure 7 su 10!
Premessa uno: non amo moltissimo le commedie, in special modo le commedie moderne perché preferisco le storie multi genere, con diverse tematiche. Le poche commedie che amo sono quelle che hanno dei dialoghi intelligenti dove i protagonisti non litighino per delle stupidaggini, poi la guerra dei sessi -_-, insomma le classiche baruffe alla Doris Day/Rock Hudson le detesto, ma le sto rivalutando anche e soprattutto alla luce delle orride commedie americane di oggi...
Premessa due: Ero molto molto molto prevenuta riguardo a questo film, andai al cinema con zero aspettative e quasi trascinata a forza perché pensavo fosse la solita robetta commerciale...
Mia Recensione con spoiler
Amelie non è bellissima, non è un'eroina perfetta, è una vigliacca, insicura, sognatrice, mezza matta, generosa, forte, fragile, spaventata anche dalle sue precedenti relazioni(geniale l'idea di non fare di lei la classica verginella), Amelie è anche una cameriera e Audrey Tatou incarna tutto questo con grazia, leggerezza, sobrietà, auto-ironia e con due occhi che parlano.
Il suo grande amore, Nino ha il volto affascinante e particolare di Mathieu Kassovitz, attore e regista poliedrico(da segnalare come interprete AMEN e MUNICH e come regista L'ODIO e I FIUMI DI PORPORA), che fa del suo personaggio la perfetta metà della mela di Amelie.
Nino, infatti, è un sognatore, vive alla giornata, ha avuto un'infanzia pessima, lavora in un porno-shop e pure come mostro in una giostra per bimbi.
Intorno a loro si muove un mondo di persone, tutte vere, tutte umane:
-la sua capa Suzanne, donna energica, eppure romantica, dal passato triste con una storia d'amore finita male;
-Lucien, il commesso del verduraio, fuori come un balcone, con la passione per Lady D e per la pittura
-Ippolito, lo scrittore fallito, che forse fallisce non perché non è bravo ma per altro;
-Il signor Dufayel(amante di Reinoir: è grazie a lui che LA CENA DEI CANOTTIERI è diventato uno dei miei quadri preferiti!!!), saggio della saggezza dei misantropi e degli asociali, eppure con un grande bisogno degli altri purché diversi come lui;
-Collignon, simbolo della prepotenza e dell'arroganza, che viene punito ripetutamente da Amelie, giustamente;
-Il padre di Collignon, che vediamo solo una volta, ma che fa morire...
-Georgette, la malata immaginaria, che è spettacolare con le sue fisse e per la sua passione ricambiata per Joseph, ex amante della collega Gina
-Joseph, che forse dietro la sua gelosia nasconde una grande fragilità...
-La portinaia Madeileine Wallace, che vive di ricordi e che fa una tenerezza immensa anche per il suo essere mezza matta e mezza alcolista...
Si potrebbe continuare, non ricordo tutti i nomi, quello che conta è che la favola vera(citando Don Camillo)è tale perché non tutte le storie finiscono bene, perché l'avvicinamento tra Nino ed Amelie è pieno di insidie realistiche, poste da altri ma anche da se stessi, tutto può andare a monte e tutto può risolversi in ogni istante, il film arriva anche ad essere cinico con la frase "Fallire la propria vita E' UN DIRITTO INALIENABILE", lontano anni luce dalla commedia caramellosa e rassicurante made in Usa.
Quando Amelie si convince non è perché vince la paura, non è perché rifiuta se stessa ma perché ascolta il signor Dufayel:
"Mia piccola Amelie, lei non ha le ossa di vetro, lei può scontrarsi con la vita e se lei si lascia sfuggire questa occasione, sarà il suo cuore che diventerà secco e fragile come il mio scheletro.
Perciò si lanci accidenti a lei!!!"
Sarà proprio la paura a spingerla oltre, lei non vuole perdere il suo cuore e le sue emozioni, così decide di rischiare.
Originale e toccante la riunificazione tra i due protagonisti, con un'appassionante e tenerissima unione di anime e di corpi, come se fosse impossibile scindere le une dagli altri.
Divertente e folle il modo in cui Amelie spinge il padre a viaggiare: il nano lo voglio pure io!
Mi stavo dimenticando una cosa essenziale: le musiche sono veramente veramente belle e non escono più dalla testa!
Sarà un caso che questo è un film francese?Non che io voglia attaccare il cinema nostrano, ci sono dei bei film da noi, eh, quello che intendevo dire è che il cinema europeo ha più coraggio, in genere, di quello americano, anche nei blockbuster, come è questo, osa di più...
P.s: da rivedere spesso, in special modo se si è malinconici!!!
Sarà un caso che questo è un film francese?Non che io voglia attaccare il cinema nostrano, ci sono dei bei film da noi, eh, quello che intendevo dire è che il cinema europeo ha più coraggio, in genere, di quello americano, anche nei blockbuster, come è questo, osa di più...
P.s: da rivedere spesso, in special modo se si è malinconici!!!
Trailer:
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