Stampa e cinema: precisazioni







Buon lunedì a tutti!
Leggendo i vari interventi che sono venuti fuori qui sul blog e su facebook, riguardo a questo mio post, mi rendo conto che occorrano delle precisazioni...

1-Quando parlo di "conoscere" non mi riferisco prettamente al vedere, in effetti il problema delle multisale che danno troppo spazio ai film americani e poco agli altri, con i cineclub che spariscono, è veramente un grosso problema ed è molto più facile recuperare un film non prettamente commerciale in dvd... Io mi riferivo proprio al fatto che molte persone, seguendo a pappagallo, ciò che dicono alcuni pseudo-giornalisti tv (di cui parlo dopo), non solo conoscono poco e male il cinema orientale, ma hanno anche la mania di sparare senzente con frasi assurdamente ultra Usa, dicendo appunto ( scusate se mi ripeto) "Non esistono film orientali che attacchino i proprio governi". Ok, cercando di scusare in qualche modo l'ignoranza (ma fino ad un certo punto perché appunto, ripeto, basta scrivere su googlie due righe sul cinema orientale e viene l'infinito), qui si tratta proprio di superficialità. Esempio pratico: io non so quasi niente di cinema russo perciò evito di parlarne. Che poi magari uno/a può anche non avere voglia di scoprire altre cinematografie, ok, però siamo sempre lì: se non la si conosce (o perché non si ha voglia o perché l'informazione è quella che è ecc), non si possono poi sparare certi giudizi pesanti ...

2-Nel leggere i vari commenti di primo acchito ho pensato "No, non mi riferivo ai giornalisti di settore" poi ci ho pensato su e ahimè anche gli inviati che abbiamo nella tv generalista, sono giornalisti di settore, perciò cambio la mia obiezione e dico "Mi riferivo non alle riviste di settore, ma ai giornalisti, prettamente televisivi, dato che gli inviati della carta stampa sono un pochetto meglio"...
Alcuni Esempi raccapriccianti di giornalisti di settore della tv, che straparlano di cinema
A- Mollica, il tg1, lo so attaccare lui è come sparare sulla croce rossa, ma lui c'è al tg1 e di lui si tocca parlare. Facendo finta di dimenticarci che, come tutti i suoi colleghi tv, la maggior parte delle volte che parla di cinema, parla di gossip. Beh le poche volte in cui parla veramente di cinema (e forse è meglio che parla di gossip), assume la classica espressione da cinefilo snob e quando parla di cinema Usa, ne parla sempre male, spesso tirando fuori dei paragoni fuori luogo e persino totalmente campati in aria. Ricordo tempo fa il paragone surreale con un action-movie di fantascienza made in Usa con un film degli anni 60 italiano, tutto perché entrambi mi pare fossero girati a Roma -_-. In ogni caso, non si sa come, tira fuori sempre la Bellucci...Sentirlo parlare di cinema è deleterio per il cinema europeo e non Usa in genere perché viene voglia di vedere solo film Usa...
Un piccolo accenno poi purtroppo lo merita ehm Marzullo(che ho visto due volte al massimo in vita mia), che nel suo trucido programma invita gente come la signora Ferrara, che capisce di cinema quanto io di ornitologia (e comunque fa venire l'orticaria quando la senti parlare), puntualmente, per lei, il cinema Usa è er meglio, di solito con prevelanza nel cinema commerciale...
 Altro piccolo accenno stavolta per Cucuzza che ricordo che fece un gran figurone al suo ehm programma intellettuale del pomeriggio parlando di cinema, in generale, non sapendo dire chi fossero Keira Knightley, Natalie Portman e Sienna Miller. Alla fine comprese che Keira era quella dei pirati -_-''''...
Ora, si può dire quello che si vuole su Paolo Limiti, ma almeno si informava quando faceva il suo programmino...
B-Anna Praderio, tg5, lei è l'opposto di Mollica, nel senso che esiste solo il cinema Usa, però un po' meno della signora Ferrara, visto che ha fatto una ehm particolare recensione su "Adele H." di Truffaut, particolare nel senso che fa venire voglia di non vedere il film (che lo ammetto, candidamente, non mi piace). In ogni caso la signora Praderio, oltre ad avere l'abitudine insana di fare la passerella a Venezia e con lei altri giornalisti (come vedere Letterman che sfila al Sundance, con tutto il rispetto per il simpatico Letterman), parla quasi sempre di gossip, spesso della Bellucci (un must), della Arcuri (sigh), della Marini ( risigh), le rare volte che intervista un attore o un'attrice o un regista, per fare vedere che è modesta (ri-risigh) dà sempre le spalle alla telecamera, (non so io lo trovo di una maleducazione unica), fa sentire 1/5 dell'intervista dello/a sventurato/a di turno e poi sentiamo la sua bella vocetta che ci riassume, male, quello che lui/lei ha detto...
C- Antonello Sarno, inviato (sigh sigh sigh sigh sigh sigh sigh) del non tg Studio Aperto, spesso ai vari festival, lui non parla praticamente mai di cinema capita ogni tanto, ma sono sprazzi di luce nel buio, ovviamente tira fuori il solito repertorio delle nostre "star", che usa come metro di bellezza così molte attrici vere e non italiane sono spesso definite dei mezzi cessi perché non sono come la Monicona Nazionale (che per inciso a me non sta neanche antipatica), è successo alla Winslet, alla Portman, alla Rachel Wood e potrei continuare all'infinito. Mi paiono non malaccio, invece, quelli del Tg di La 7.
A salvarci da questi esseri per fortuna abbiamo i canali tematici, altrimenti si passa alla carta stampata, dove la situazione è un pochetto meglio, solo che è peggiorata assai negli anni. Vedere il citato caso di Repubblica che fino a poco tempo fa aveva un signor inviato a Venezia come Roberto Nepoti, critico cinematografico eccelso (che per me vale molto di più dei vari Morandini e Merenghetti). Il Manifesto,( tranne poche eccezioni, al contrario, L'unità, come mi ha fatto giustamente notare Kelvin qui sotto, si mantiene bene soprattutto grazie a Crespi e Zonta) è strapieno di critici snob di sinistra che non vedono un film Usa manco a pagarli e se lo fanno (probabilmente perché minacciati di morte), li stroncano, viceversa abbiamo quelli del Giornale che vedono solo film Usa...
Non dimentichiamoci poi Maurizio Porro, inviato del Corriere della Sera ( bei tempi quelli di Lietta Tornabuoni: prima mi ero confusa scriveva appunto per il Corriere e La Stampa, non per L'Unità), che lui non sembra vedere i film che recensisce visto che moooolto spesso scrive delle cose che nei film non ci sono...
 Anche qui a salvarci sono le riviste di settore, in particolare, La rivista del Cinematografo, ma tutto sommato anche Ciak e Film Tv, benché siano moooolto peggiorati negli anni.
Comunque tutto questo malloppo per dire che, purtroppo, l'amante del cinema ma non ultra appassionato come noi, deve fare per forza affidamento ad internet o alle riviste di settore o ai canali tematici visto che i canali principali così come i principali quotidiani sono pieni di "inviati" di un tale spessore.

3-E visto che ci siamo facciamo un piccolo excursus sulle tv a tema, che poi sono solo tre, ma sono gratuite:

A-Coming Soon Tv, la più aggiornata in fatto di uscite in tutto il Mondo, riprende dal Canale Usa( fatto allo stesso modo), ha dei programmi fantastici, tra tutti cito "I Cinepatici", nato 2 anni fa, dove ci sono sempre ragazzi a parlare di cinema di qualunque genere e di qualunque nazione.
Questa rete ha almeno 10 anni di vita, nasce, mi pare, nel 2000, è sempre stata gratuita sul satellite ( bastava disporre di una parabola) e sul digitale ( bastava avere un decoder), ora con l'avvento di quest'ultimo in tutta Italia o quasi, è facilissimo trovarla, basta sintonizzarsi sul canale 49. E in ogni caso trasmette da almeno 5 anni in streaming tutti i suoi programmi sul proprio sito, basta andarci, cliccate Qui .
Ah, per la cronaca, non trasmette film, in compenso mostra speciali, dietro le quinte, excursus su registi, attori, attrici e appunto vari speciali sui festival e sulle nuove uscite, con qualche programma di gossip per nulla invasivo...

B- Rai Movie, nato pochi anni fa, assolutamente gratuito sul digitale ( canale 24 ndr) si distingue, oltre per gli ottimi film trasmessi, per gli speciali dai Festival e fa sempre una specie di cinegiornale, inoltre ha un sito assai aggiornato dove trasmette varie cose in streaming Qui

C- Iris, discorso simile a Rai Movie ( gratis sul digitale canale 22), trasmette ottimi film, fa spesso dei cine-giornali e dei bei speciali dai Festival, anche se purtroppo ci sono alcuni inviati della tv generalista, però anche il suo sito trasmette vari programmi in streaming Qui.

Insomma se la tv generalista è pessima dal punto di vista dell'informazione cinematografica, tre canali così danno ampia possibilità di informarsi ergo basta metterci la buona volontà, come dice un mio amico;).
E a voler puntualizzare anche Cielo, il canale digitale gratuito digitale di Sky( numero 26 ndr) che fa ottimi film e parla spesso di cinema!
Buon pomeriggio!

Commenti

Kris Kelvin ha detto…
Ottimo articolo, Silvia.

Solo una precisazione: Lietta Tornabuoni non ha mai scritto su 'L'Unità'... il critico de 'L'Unità' è il grande Alberto Crespi, e non è assolutamente anti-americano,anzi! E' il mio giornalista cinematografico preferito e, opinione personalissima, uno dei migliori in assoluto. Lui e Dario Zonta compongono la miglior 'squadra' di critici che abbiamo in Italia, e per me 'L'Unità' è il giornale con le migliori recensioni in assoluto (provare per credere :-) ).

D'accordissimo invece su 'I Cinepatici', gran bel programma! Una delle collaboratrici è la dolcissima (e carinissima) Valentina Ariete, che conosco e che puoi trovare tra i miei amici su Facebook: ha anche un blog personale che è fantastico (si chiama 'Eyes wide ciak', trovi il link anche sul mio sito).
Un programma giovane fatto da giovani: bellissimo!
Silvia Azzaroli ha detto…
Grazie per la precisazione Kelvin, tra i nomi di critici mi sono un po' confusa.
Confesso che lo conosco e li stimo anche io Crespi mentre ammetto di non aver mai sentito nominare Zonta^^'', mea culpa, mi informerò...
Sono felice che apprezzi anche tu i "Cinepatici": davvero è bello sentire aria nuova in tv, con giovani intelligenti (ma non snob) che parlano di non di reality, ma di Cinema...
Dopo vado a cercare il contatto della Ariete, molto carina e simpatica, concordo anche su questo!
Notte
Alex Ricci ha detto…
Ero convinto d'aver letto tutto invece no! E poi l'argomento è interessante. Assolutamente d'accordo sul punto 1: non si può, per tanti motivi (anche per banali questioni di tempo, oltre alle tante più serie che hai citato) conoscere a fondo tutte le cinematografie del mondo ma in tal caso non si devono sparare frettolose sentenze! Su Mollica e la Praderio che dire, sono inqualificabili, ma il peggiore in assoluto è proprio Sarno, di cui continuano a proiettare a Venezia i suoi documentari sul passato della Mostra... boh. Ed è meglio che non dica cosa penso delle sue opinioni sulla Bellucci (non è che mi sta antipatica, ma lavora pur non avendo alcun talento, quindi un certa irritazione la provo...) e confronti vari, sennò questo post è da Rated R. Essendo abbonato a Ciak e comprando regolarmente FilmTv, sono in effetti delle riviste con un loro perchè: forse Ciak a volte è troppo commercial (le cover di certo!!!) e le recensioni non sempre corpose, però si sopporta, mentre FilmTv è un gradino sopra, anche se a volte esalta attricette da 4 soldi (non facciamo nomi, Belen) e ne critica altre ben più affermate e talentuose (ma almeno pubblicano anche le conseguenti lettere di rimprovero dei lettori, come nel mio caso ;)...). Le tre reti che giustamente hai elencato sono in effetti le migliori, ormai la maggior parte dei film che registro sono trasmessi da Iris e Raimovie, oltre che da Rete4 (pessima solo per il reparto news e attualità), La7 e Rai3 (ma solo in 2a/3a serata). Mi piacerebbe che CStv, di cui seguo fedelmente I cinepatici e Il (cine)Tg delle 14:30 (o 18:00 mi pare), replicasse l'esperimento di aprile o maggio quando ha trasmesso diversi film del leone d'oro alla carriera J. Woo, integrali e senza nemmeno uno spot pubblicitario. Ma certo i fondi della rete sono limitati: non si può destinare il canone rai a Coming Soon? Ciao Silvia e, anche sul tuo blog, TANTI AUGURI!!! (anche da parte della mia sorellina).

Post popolari in questo blog

Fringe - Sono già passati due anni.

Fringe e i libri molto particolari