Millenium Actress di Satoshi Kon
[Sennen joyu, Giappone 2001, Animazione, durata 87']
Regia di Satoshi Kon.
Con Fumiko Orikasa, Mami Koyama, Miyoko Shoji, Kouichi Yamadera, Masamichi Sato, Shozo Iizuka, Masaya Onosaka.
Scoprii questo piccolo gioello su Rai4 quattro anni fa, ma non riuscii a finire di vederlo a causa dell'ora tarda.
Mi ci sono voluti anni per trovarlo in dvd e ieri sera finalmente l'ho visto per intero.
Che dire? Sono rimasta estasiata e intenerita, affascinata e spaurita.
Tutto inizia dal potente produttore televisivo Gen'ya Tachibana che riesce, a fatica, insieme al suo fidato cameramen, a rintracciare la sua attrice preferita Chiyoko Fujiwara.
ATTENZIONE SPOILER IN GIALLO...
Il viaggio dell'attrice (del millennio del titolo) Chiyoko Fujiwara in cui si fondono realtà e fantasia è qualcosa che riguarda tutti noi, qualcosa che si spinge a cercare sempre qualcosa di meraviglioso e di non accontentarci di ciò che la società e la famiglia vuole da noi.
E' un viaggio inquietante, triste, malinconico, orrore per la brutture del mondo e nel contempo allegro, pieno di speranze, sogni, stupore per la bellezza di questo mondo che non è mai morta.
E' un viaggio infinito perché Chiyoko non trova ciò che cerca e non sappiamo se questo sia un male o sia un bene, lei diventa attrice mettendoci sempre parte di se, troppo di se, fino a star male, con quella cupa inquietudine di chi sa che insegue qualcosa che forse non avrà mai.
Eppure per anni lei non perde la speranza di ritrovare il misterioso amore, il ragazzo che le ha donato le chiavi in un terribile pomeriggio di guerra e di rappresaglia e che, esattamente come fa lei, si aggrappa al suo sogno ovvero la stessa Chiyoko, arrivando a dipingere un ritratto dei lei adolescente come se quell'immagine potesse dargli forza nei momenti bui.
E sarà proprio quel ritratto, ritrovato anni dopo dall'attrice, a dare forza a quest'ultima per continuare la sua ricerca, ricerca che alla fine si rivelerà infruttuosa perché, come ha scoperto il giovane Gen'ya Tachibana, il ragazzo delle chiavi si scoprirà essere stato ucciso a cause delle torture subite da coloro che volevano distruggere il suo paese.
I suoi disegni evocavano qualcosa di palpabile, reale e nel contempo qualcosa di evanescente, misterioso, arcano.
Come la misteriosa figura che appare alla giovane protagonista, una sorta di strega/fatta, in cui Chiyoko, nel finale, si rispecchia e che, insieme al racconto evocato con Gen'ya Tachibana, le da la forza di dare addio a questo mondo per andare di nuovo alla ricerca di lui, perché in fondo ciò che ama davvero è inseguirlo.
Uno dei film che amo di più "Prima dell'alba" vi è una frase che lega molto con questo concetto
"Se c'è una qualche magia in questo mondo sta nel tentativo di avere un qualsiasi rapporto con qualcuno. Lo so è quasi impossibile riuscirci. Che importa? La risposta è nel tentativo".
Le musiche malinconiche (che fanno pensare ai vecchi film degli anni 50 stile Casablanca) fanno da controaltare a questa specie di favola vera e l'idea di mescolare la vita della protagonista con l'intrusione di Gen'ya Tachibana e del suo cameramen è davvero geniale.
Stupendo.
Voto 8.
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