Dibattito su Star Wars


Buon Sabato a tutti!
Un interessante commento che mi è pervenuto via mail riguardo a questo mio  saggio dal mio nuovo lettore Emanuele Gabrielli mi ha dato un'idea riguardo alla mia amata saga di Star Wars.
Mi piacerebbe molto che, prendendo spunto dal mio saggio e dal commento che mi ha mandato Emanuele (e che ora vi posterò), si potesse aprire un dibattito su Star Wars.
Si accettano qualunque tipo di opinioni, come sapete non amo la censura e ho usato il ban poche volte.
Quindi siete i benvenuti.
Eccovi lo splendido commento di Emanuele e buona lettura:


Ciao a tutti, comincio con il congratularmi per il saggio veramente ben scritto su Star Wars, complimenti davvero! Se posso essere sincero mi ha emozionato profondamente, perché quella di SW è una saga che tengo veramente molto a cuore e che mi ha accompagnato nell' infanzia, ed è bello sentire cosa pensano gli altri su qualcosa che ami così tanto... Io non sono molto preparato e a così alti livelli come altri riguardo SW, infatti posseggo qualche libro, un paio di videogiochi e i film (insieme a tutti i contenuti speciali naturalmente), ma non ho mai avuto la possibilità di approfondire come avrei voluto l' eu, infatti ho solo tredici anni e non ho mai potuto viaggiare all' estero o andare a fiere, però vorrei esprimere lo stesso la mia umile opinione Star Wars,: A mio parere, come già detto in qualche commento precedente, SW ha la particolarità di essere uno... "specchio". 
Quando lo guardi ci vedi dentro la tua personalità, le tue idee, e maturi un amore per la saga che cresce insieme a te. Ognuno può vederlo come vuole, ci sono quelli che vogliono vedere il film superficialmente per passare il tempo e quelli che lo esplorano in profondità... Riguardo ai personaggi ho notato che si parla molto di sentimenti dei protagonisti e personalità, beh, a mio parere, il personaggio che preferisco di più della saga è Anakin, o Dart Vader, che può sembrare banale, perché è il classico antieroe potente e malvagio, però mi ha emozionato più di tutto vederlo nel primo film della seconda saga quando era un vivace e altruista bambino, il prescelto dalla forza, colui che porterà equilibrio, diventare un potente apprendista in conflitto, per la perdita della madre, tra fare la cosa giusta e quella sbagliata, quella che gli avrebbe permesso di salvare le persone da lui amate, molto nobile, certo, ma sbagliata; che poi proprio questa scelta lo farà mettere contro i suoi migliori amici, anche se lui era convinto di fare del bene con tale scelta, sapeva che c'era dello sbagliato in essa, infatti dice al Consiglio dei piani di Palpatine e chi è veramente, ma poi si lascia manipolare da quello che in pratica è l' inganno supremo, fare del male credendo di fare del bene, che poi lo farà diventare Dart Fener. Ma la scena più straziante è vedere appunto Obi Wan (altro personaggio che è onnipresente nella saga e riuscito altrettanto bene quanto Anakin, ma ci arriveremo in seguito) che è combattuto fra i suoi ideali e l' amicizia con Anakin, che, come egli stesso dice, era suo fratello, purtroppo alla fine deve confrontarsi contro di lui, sceglie di fare ciò che è giusto, ma non ha la forza di ucciderlo, così quello che prima era il piccolo Ani, diventa Dart Fener, ed è terribile quando apprende di aver ucciso lui stesso Padmé, nel disperato tentativo di evitarle la morte, accecato dal potere, e dopo essersi chiuso nel nero guscio di metallo e d'odio della maschera di Dart Fener, fa uno dei suoi ultimi pensieri da eroe che sono proprio per Padmé, prima di trasformarsi quasi del tutto in Dart Vader. E solo dopo questi momenti che, nella prima entrata di Anakin nell' astronave diplomatica, in una nuova speranza, non si vede più la storia di un malvagio signore dei sith assetato di potere, ma quella di un uomo, che per non affogare nei rimpianti e in ciò che di buono è rimasto in lui, sopprime i suoi sentimenti. Anche molto intenso è il confronto fra Ben Kenobi e Vader, che se prima era qualcosa di molto superficiale, adesso si vede come i due siano stati degli amici e fratelli in passato, ma che ormai sono cambiati, Obi Wan è diventato Ben e Anakin è diventato Dart Fener, ormai quindi lo scontro diventa inevitabile e Fener abbatte Ben, che continua a vivere però nella forza. Solo nell' ultimo film della prima trilogia finalmente Vader ritorna ad essere Anakin, la macchina ridiventa un uomo, e il cerchio si richiude, Luke può essere sereno riguardo il rapporto tormentato con il padre, e suo padre può morire in pace e andare a ricongiungersi con Obi Wan, tramite la forza. Dopo così tanti anni, finalmente i due si ricongiungono, e quel momento, con Yoda, Anakin e Ben da fantasmi prima dei titoli di coda è un momento carico di emozioni molto intense. Come detto prima anche Obi Wan è una delle costanti dei film di SW, infatti lo troviamo all' inizio come apprendista di Qui Gon Jinn, poi come maestro, con un rapporto padre figlio con Anakin nel secondo film, mentre nel terzo diventa più un rapporto tra fratello maggiore e minore, finché non si ritrovano entrambi dopo molti anni e si riconciliano. E non credo che George Lucas sia finito nel burrone del guadagno, dimenticando il resto, perché, essendo sincero, l' ultimo film è uno di quelli che mi ha emozionato di più di tutta la saga, perché tutti gli intrecciamenti si collegavano perfettamente e tutti i pezzi combaciavano, insieme alla storia vera che si cela dietro quello che era considerato il solito antieroe malvagio di Star Wars: Dart Fener
Spero che qualcuno leggerà questo papiro egiziano, nonostante il saggio non sia molto recente :)
Un saluto di nuovo a tutti, e che la forza sia sempre con voi! 

Commenti

Ale ha detto…
Ciao Silvia e ciao a tutti quelli che leggono questo blog e che parteciperanno a questa discussione. Spero che saranno in molti.
Ho sempre apprezzato la prequel trilogy perché la consideravo un ottimo modo per raccontare il percorso di Anakin, che da ragazzo innocente diventa uno strumento del male (attenzione, però, non il male assoluto, quello è l'Imperatore).
Con gli anni sono diventato più "bacchettone" e sono arrivato a pensare che della prequel trilogy si salvi solo l'episodio III: i primi due sono stati un banco di prova per Lucas, che dopo moltissimi anni tornava alla regia, e per tanto contengono molti errori di "inesperienza" e agitazione per l'uso dei nuovi effetti speciali digitali. E' soltanto con "Sith" che Lucas, secondo me, è riuscito a coniugare la sua ricerca tecnica con il lato narrativo, e difatti per me l'episodio III può ben essere considerato come uno dei migliori della saga.
Quello su cui ho cominciato a storcere il naso in questi anni è proprio il discorso dell'evoluzione di Anakin e del suo ruolo come Jedi e poi come Sith. Nella trilogia originale ci viene raccontato che i Jedi erano buoni, e Anakin li tradì e diventò cattivo. Fin qui tutto bene. Ma poi nella prequel trilogy ho notato un certo "ipermoralismo" nella descrizione dei Jedi: sono diventanti come dei frati con la spada laser, non so se mi capite. Niente rabbia, niente odio, niente emozioni altrimenti cedi al Lato Oscuro. Ecco, io non so se questo è stato un errore che Lucas ha corretto in itinere, o se è stata una scelta ponderata fin dall'inizio, ma penso che sia proprio l'atteggiamento castrante dei Jedi ad aver permesso la nascita di Darth Vader. Perché non esiste bene senza un po' di male, e chi fa del male ha sempre con sé un po' di bene dentro, nascosto (vedi, appunto Anakin, che anche da malvagio mantiene in sé qualcosa di buono che Luke riuscirà a riportare alla vita).

I Jedi falliscono perché sono troppo ancorati ad un'idea assoluta di bene, mentre per sopravvivere un essere umano ha bisogno di bianco e di nero, non di uno o l'altro. Secondo me è per questo che Luke poi riesce a vincere, perché lui non segue alla lettera i consigli di Yoda e Obi-Wan, lui non disprezza o teme suo padre, lui crede nella sua bontà anche se sa che è malvagio. E difatti, nello scontro finale, Luke vince il combattimento usufruendo anche dell'ira e del senso di protezione nei confronti della sorella, ma riesce comunque ad usare sentimenti negativi con parsimonia. Insomma bene e male insieme.
In definitiva: i Jedi hanno fallito perché erano troppo buoni, i Sith perchè erano troppo cattivi. Luke ha vinto perché ha trovato il giusto equilibrio tra bene e male.
Non è un caso che, nei libri che fanno da sequel al Ritorno dello Jedi, Luke fondi un nuovo ordine Jedi che rivoluziona molti dei concetti precedenti. Es. il matrimonio: i Jedi non possono provare amore romantico o erotico, cosa che li castra. Anakin, essendo prima di tutto un essere umano, non può esimersi dall'amare Padmé, ma nonostante questo diventa un Cavaliere Jedi. Il problema non sta nell'amore che prova, ma nella paura di perderlo e nella tentazione del male. Penso che Anakin avrebbe potuto benissimo vivere il suo amore con Padmé ed essere un Jedi se non avesse ceduto alla tentazione della via più facile, quella del male. Se avesse lottato, avrebbe potuto vivere felice senza perdere nulla.
Luke Skywalker, divenuto un Jedi, permette agli stessi di potersi sposare, lui stesso si sposa. I Jedi non l'avrebbero mai fatto.
In definitiva, secondo me la morale nascosta della saga è che il bene e il male convivono e che non si può essere solo o buoni o solo cattivi. Anakin diventa cattivo, ma in lui si nasconde il buono, Luke convive coi suoi fantasmi maligni, ma alla fine trova l'equilibrio.
Spero che questo percorso sia stato ponderato veramente da Lucas e che non sia stata una casualità.
Se siete arrivati fino in fondo, bè grazie mille ;)
Silvia Azzaroli ha detto…
Ciao Ale! Prima di tutto grazie per la tua interessante risposta. Come ti dicevo ieri su facebook per me hai centrato il problema: Lucas creò apposta anni addietro l'idea dei jedi fallaci che indussero Anakin a cadere nelle grinfie di Palpatine.
Ci terrei a puntualizzare anche qui una cosa: quando parlo dico che Obi-Wan "manipolò" Luke intendo dire che, per me, lui, nonostante quello che diceva, non ha mai perso la speranza di vedere redento l'ex amico e sperava che l'amore filiale e la forza d'animo di Luke (sicuramente superiore alla sua) facessero il miracolo. Il coraggio di Luke è innegabile. Resto, a tutt'ora, il mio personaggio preferito.
Emanuele ha detto…
Ciao a tutti, complimenti per il bellissimo commento, Ale, mi piace molto un' espressione che hai usato: non esiste bene senza un po' di male, e chi fa del male ha sempre con sé un po' di bene dentro; perché rappresenta tutti i problemi emotivi che si affrontano nella prima trilogia, come hai detto tu, Luke nel primo film non è ancora uno Jedi, ma un semplice uomo, quindi è l' unico che si è riuscito a liberare dei sentimenti che legavano così tanto gli jedi nella prequel trilogy. Comunque anch'io penso che Lucas avesse ponderato questa scelta prima, perché ,senza queste motivazioni, probabilmente Anakin non avrebbe avuto motivo di passare all' Imperatore. un altro aspetto che sinceramente non avevo mai considerato è quello che Dart Vader si aspettasse che Luke potesse redimere il suo compagno, Obi Wan, l' ho sempre visto come Fener che ha un legame affettivo con suo figlio perché è l' unico che sia riuscito a vedere del bene in lui, però anche questo è un modo molto interessante di interpretare il comportamento di Anakin.
MrChreddy ha detto…
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Silvia Azzaroli ha detto…
Allora ognuno ama saga per motivi diversi e non sta a te sindacare su come è giusto amarla. La tua opinione è chiara e motivata, ma da come tu l'hai esposta sembra che tu abbia la verità in tasca e tutti gli altri che la amano siano bimbetti che amano romanzi harmony dal cervello di un lombrico. Penso che ti dovresti scusare con tutti non solo con me che hai trattato come la classica donnetta scema.
Silvia Azzaroli ha detto…
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Silvia Azzaroli ha detto…
Fatta la premessa del commento precedente ora proviamo a smontare facilmente le tue tesi che sono parecchio contraddittorie e dimostrano una scarsa conoscenza della sacra trilogia mentre al contrario noto degli accenni a storie eu:
1- Tu dici che Vader passava al lato oscuro solo ed esclusivamente per sete di potere? Dove sta scritto questo? Dove si vede nei film? E parlo solo della sacra trilogia eh. Che mi risulta il vecchio Ben dice chiaramente a Luke di stare attento ai sentimenti e di nasconderli perché potrebbero essere usati contro di lui dall'imperatore. Le uniche volte in cui viene detto che Vader ha ceduto al male per sete di potere è nei romanzi eu che dici di aborrire, ma nell'impianto della sacra trilogia non vi è traccia di questo, anzi si ripete fino alla noia che Anakin era un eroe, buono e generoso e che cade per motivazioni simili a quelle per cui stava per cadere Luke. Ripeto parlo solo della sacra trilogia.
Inoltre se tu definisci EU i romanzi sulla sacra trilogia ti sbagli di grosso, EU è tutto ciò che viene dopo il ritorno dello jedi e prima della minaccia fantasma. I sei romanzi sui sei film hanno la stessa valenza dei film. La stessa. Se poi ognuno vuole farsi la propria canonicità ben venga, ma è la tua, non quella ufficiale.
2- Tu dici che le storie di amicizia, caduta nel male per i sentimenti e quant'altro sono roba da Harmony evidentemente nei hai letti diversi, io ne ho letto solo uno e non vi ho trovato traccia di amicizia né tantomeno di amore, solo puttanate, mentre ho trovato varie storie di amicizia maschile nei cicli arturiani, nei miti omerici ed orientali nonché nei cicli della fondazione di Asimov o nei libri di Clarke.
3- Quando avrei mai detto che Han si è innamorato subito di Leia? Mi viene da chiederlo sinceramente. A me il personaggio di Han non piace e forse a questo te un po' rode perché a differenza di molti fan della sacra trilogia, vecchi fan che lo mitizzano, io l'ho sempre trovato un personaggio normale, nulla di particolare, la classica spalla scanzonata, ma non gli attribuirei neanche la qualifica da anti-eroe. Tutti si sono accorti, non solo tu supremo genio della sacra trilogia, che Han voleva solo una botta e via con Leia, nel saggio ho scritto chiaramente che il personaggio di Han matura in qualche modo e si lega agli amici, però è chiaro che lui giocava a fare il mascalzone, sotto sotto aveva il cuore d'oro, lo hanno capito tutti, ma se poi tu vuoi vederci una profondità che non c'è fai pure, ognuno preferisce i personaggi che vuole. Sai molti fan di vecchia data come me che seguo la saga da 29 anni non sono mai impazziti per tale personaggio, ma tant'è evidentemente per amare Star Wars, secondo il tuo sacro verbo, bisogna amare Han.
4-Se volevi giocare a fare l'esperto di fantascienza e fantasy ti consiglio di dare una lettura ai romanzi di Asimov, Clarke, Bradbury dove si parla di storie di amicizia e di amore, in particolare consiglio la lettura di le guide del tramonto dove vi è il classico impianto del percorso dell'eroe che non è solo una cosa fantasy.
5-Yoda tu lo preferisci perfetto? Contento tu, io lo preferisco con spessore, trovo la sua saggezza più vera.
Buon pomeriggio
Emanuele ha detto…
Salve a tutti,
Devo dire di trovarmi perfettamente d'accordo con Silvia, credo che tutti siano qui per confrontare civilmente le idee, non per criticare quelle degli altri; è giusto dire sempre la propria opinione, quanto è giusto difenderla rispettando comunque gli altri, infatti trovo inutile il modo in cui hai esposto il tuo pensiero, dato che difendendola criticavi il modo di vederla di altre persone; non posso dire di trovarmi d'accordo con te, però non voglio criticare la tua opinione, dato che ho rispetto per essa, e ti pregherei di fare lo stesso. Credo anche che le persone che hanno partecipato a questa discussione con la volontà di avere un confronto civile di idee (incluso me) siano rimaste offese e che meritino le tue scuse.
Matteo ha detto…
@ MrChreddy

Part 1

La prima trilogia non fu fatta per spirito di fratellanza. Lucas stesso non ha mai negato che nessuno nemmeno lui credesse nel film e pertanto lo aveva infarcito di creature strane da cui farci peluche e guadagnarci.
Ma poi francamente il discorso del guadagno a me non è mai importato: è il suo lavoro, quindi che abbia un ritorno economico è giusto. L'importante che il lavoro valga.

Chiusa la parentesi di economia e commercio l'unica cosa con cui concordo con te è il fatto dei midi-chlorian. Quello Lucas se lo poteva proprio risparmiare. Ma per il resto mi dispiace mai sei il classico fan che ha posto sul piedistallo la vecchia trilogia e l'ha trasformata in un dogma.

Darth Vader per un intero film, L'Impero Colpisce Ancora, è dipinto come un uomo spietato, crudele, vendicativo oltre ogni limite. Mezzo film dopo è un amorevole padre, c'è qualcosa che manca perché c'è un grosso salto di caratterizzazione. Aggiungiamoci a tutto questo i prequel.
Matteo ha detto…
@ MrChreddy

Part 2

Anakin è un bambino che vive nella povertà, nella schiavitù, che sogna di liberare gli schiavi, il suo spirito altruistico è molto forte e come dice Qui-Gon è una delle caratteristiche maggiori dei Jedi.
Quando ha la possibilità di diventare ciò che sogna non può non seguire i sogni (chi non lo farebbe?) però ha anche qualcosa che nessun Jedi ha mai provato: amore materno.
C'è una bella scena nel secondo film che dice tante cose: quando Obi-Wan va da Yoda e questo addestra piccoli Jedi, avranno avuto 4-5 anni al massimo. Unito al “è troppo vecchio del primo film” si capisce che la vita di un Jedi inizia dalla culla.
Si capisce che vengono tagliate le componenti emozionali di base come l'amore famigliare per crescerli in un ambiente asettico e permeato alle emozioni.
Anakin ha quindi già un punto di rottura con tutto il resto, è un'anomalia del sistema. Le promesse e le paura lo rendono un Jedi molto diverso. Un Jedi che ha provato le emozioni, che ha assaporato per nove anni (non pochi) qualcosa che nessun Jedi ha mai avuto. Se a questo ci aggiungi l'affetto verso Padmé che a nove anni è una semplice amicizia, ma a diciannove anni diventa qualcosa di diverso perché a diciannove anni tutti i maschietti sono in tempesta ormonale, i Jedi non fanno differenza.
Anakin fa ulteriormente differenza perché lui ha provato le emozioni, è libero dallo spirito base di un Jedi e quindi è tentato. Se nel calderone di tutto questo ci butti anche gli incubi, la morte della madre, il non essere riuscito a salvarla e mantenere la promessa la frittata è fatta.
Non ho potuto salvarti, ma faccio giuramento di non fallire più ci sono frasi che segnano la storia, questa segna la storia di Star Wars perché non ci vuole uno psicologo per capire che in Anakin si è rotto qualcosa, che il suo dolore tremendo lo spinge sempre di più ad essere morbosamente attaccato a Padmé. IO ti amo di più l'assolutismo amoroso che Anakin esprime sul balcone di Coruscant nel terzo film.
A questo punto è chiara la personalità del personaggio: Anakin è consumato dalle emozioni, è consumato dal non voler essere solo, è consumato dal giuramento fatto sulla tomba della madre ed è tirato da un'etica profondissima e radicata (Io sono un Jedi e questo è sbagliato).
Matteo ha detto…
@ MrChreddy

Part 3

Quando iniziano gli incubi su Padmé è una coltellata morale: non può fallire anche questa volta.
E qui vanno a palesarsi due lezioni: quella di Yoda, del Gran Maestro Jedi, che lo invita a lasciare andare, ad accettare la morte come parte naturale della vita stessa.
Dall'altra parte quella di Palpatine, il Signore Oscuro dei Sith, che invita Anakin ad accettare ogni sfumatura della Forza e di fronte alla sua etica e morale (I Sith sono malvagi) Palpatine risponde con un complotto politico da manuale mostrando ad Anakin che i Jedi non sono esenti da sotterfugi e bugie (Ti nomino mio rappresentante nel consiglioDevi aiutarci, devi spiare Palpatine).
Tirato da entrambi i lati Anakin si trova in un crescendo di pressione davanti alla necessità di fare o non fare, non c'è provare: salvare Palpatine tradendo i Jedi o lasciare che l'etica e la morale facciano giustizia. Ma l'amore è più forte di qualsiasi cosa e Anakin alla fine tradisce i Jedi e anche se diventa Vader in lui continua a palesarsi un po' di Anakin. La bellissima scena della lacrima dopo aver massacrato i separatisti, è la dimostrazione che la sotto c'è un po' di Anakin Skywalker, un po' di bene che piange.
Padmé prova a farlo tornare indietro, ma spaventata si ritira e l'ingresso in scena di Obi-Wan non aiuta perché Anakin si sente tradito e si isola arrivando a ferire il suo grande amore e combattere quello che ha sempre considerato un padre.
A questo punto il passaggio che Vader fa tra Episodio V e Episodio VI ha molto più senso: perché per quanto possa essere oscuro e malvagio, in lui ci sarà sempre un po' di Anakin. E quando chiede a Luke di unirsi a lui (ventidue anni dopo averla fatta a Padmé) Luke preferisce quasi il suicidio. Padmé si era ritirata e in lui si rompe qualcosa: chi è che sta sbagliando? Loro o lui? Il Lato Oscuro dice loro che non comprendono la grandezza del potere, Anakin dice che sta sbagliando lui e che con quell'atteggiamento sarà sempre più solo.
E da qui il suo cambio ha molto più senso, è chiaro che il personaggio è molto più complicato di quello che pensavamo, che il suo voltafaccia non è così strano come può sembrare.

Questo ti dimostra che “l'operazione commerciale” prequel non si limita prosciugare soldi agli spettatori, vuole anche andare a costruire qualcosa, approfondire.
Matteo ha detto…
@ MrChreddy

Part 4

Tribuna politica sicuramente, i prequel sono impregnati di politica. Ma quando tiri in mezzo Repubblica, Impero, Alleanza Ribelle che sono forme di governo è inevitabile che ad un certo punto la storia si politicizzi.

E poi Palpatine che nel sesto film è poco più di una macchietta, cosa lo differenza da Vader a parte il ruolo? I prequel ce lo dicono lavorando su Anakin, ma anche su Palpatine, sul suo piano. Palpatine è inquietante ad ogni scena e i prequel sottolineano la sua abilità manipolatoria, costruttiva, la sua voglia di vendicarsi e ottenere il potere assoluto. Viene tracciata la differenza fra Vader e Palpatine.

Ti ci sono volute tre visioni per capire la storia? Vuol dire che non l'hai seguita bene perché nel secondo capitolo Lucas fa capire tutto quanto in un dialogo:

Sidious: Bentornato lord Tyranus, hai fatto un buon lavoro

Dooku: Ho buone notizie per voi maestro, la guerra è cominciata.

Sidious: Bene, tutto procede secondo i miei piani.

Semplicissimo, in un paio di battute Lucas fa capire che è tutto una gigantesca manovra politica guidata da Palpatine per scatenare una crisi di proporzioni galattiche e rimanere al potere.
E mi dispiace che dal terzo film siano state tagliate le scene che gettano le basi per l'Alleanza Ribelle, che dimostrano ancor di più quanto Palpatine abbia sfruttato la guerra per mettere le sue radici ancor più in profondità.
Matteo ha detto…
@ MrChreddy

Part 5

Yoda dici che non deve avere un'umanità perché è un alieno. In parte non sbagli, perché da un alieno ci si aspetta un comportamento un po' diverso da un essere umano. Ma è comunque una creatura vivente, non un automa.
Magari ci sono cose che recepisce in maniera diversa da noi, ma non si può dire che Yoda è solo potere. Yoda è uno dei Jedi più potenti, ma ha una componente personale che va esplorata. E i prequel servono a questo: ci mostrano che Yoda ha sbagliato in tante cose, ricoprendo il ruolo di guida per almeno cinque secoli ha influenzato l'ordine in una maniera tale che non riescono a percepire la minaccia fantasma.

Ti chiedi perché percepisce la morte e il pericolo attraverso la Forza a miliardi di anni di luce e non il pericolo di Palpatine. Perché è accecato, viene detto che i Jedi non vedono più, si sono impantanati nella Forza Unificante (e se sei fan di Star Wars dovresti sapere che cos'è) invece di affidarsi alla Forza Vivente come faceva Qui-Gon e come fa Luke, usare la Forza per fortificare il momento presente, per fortificare il proprio istinto.
Yoda si affida al futuro per trarre saggezza nel presente e questo gli impedisce di sentire l'allarme che suona c'è un Sith c'è un Sith c'è un Sith. E Palpatine è molto potente a nascondere ciò che è, sia a livello di spirito che di figura (la reale faccia che nasconde per minimo trent'anni).

Hai pianto quando Yoda combatte? Che animo sensibile XD.

A parte gli scherzi molti criticano questa cosa, cosa c'è da criticare? Qualsiasi Jedi sa combattere, non è che Yoda fa caso a parte perché è alto 60 centimetri. Se nell'addestramento a tutti viene insegnato a duellare Yoda ha imparato come qualsiasi altro. E come ogni Jedi preferisce una forma propria, Yoda è acrobatico, una mossa anche per superare il suo fisico abbastanza gracile e per essere imprevedibile. Non vedo dove stia il problema.

A me personalmente i discorsi miglior trilogia peggior trilogia non piacciono per una semplice ragione: non c'è una trilogia vincente. Prequel e classico si completano a vicenda fra cose positive e cose negative.

La vecchia trilogia ha uno spirito più casalingo, più giocoso, più semplice e diretto, però manca molto la storia. E nei momenti topici l'epicità è a mandata a donne di facili costumi. Hai presente che la vecchia trilogia è quella che mette gli Ewok armati di pietre a far fuori la miglior legione imperiale (non oso immaginare la peggiore)?
I prequel sono freddi, manca molto quello spirito di familiarità, c'è molta più politica, molti più complotti, però c'è molta più storia, molta più costruzione nei personaggi oltre il semplice mito. E l'epicità non è mai sacrificata. Guarda il finale del terzo film col duello incrociato fra bene e male, puro piacere.

Si completano. La vecchia saga mette il mito, la nuova saga lo riempie con la caratterizzazione.

E non venirmi a dire che è un favola perché Star Wars è in parte una favola. Non sono tre amici che fanno un picnic. C'è l'aspetto favolistico, ma ci deve essere anche tutto il resto.

Sull'universo espanso personalmente piace soprattutto quello prima e fra le due trilogie. Quello dopo il sesto episodio per niente, banale e ridondante e stracolmo di cazzate.
Chiara ha detto…
Prima parte (ma non sapevi ci fossero caratteri numerati!)
Premetto che non sarà assolutamente facile postare un commento senza ripetere alcune cose che già sono state dette. Per cui perdonatemi in anticipo se capiterà, ma è in parte inevitabile.

Io sono una di quelle che non fa distinzione tra Vecchia Trilogia e Nuova Trilogia. Faccio prima: la chiamo Esalogia ed è finita lì. Certo, la differenza si nota eccome, ma dal momento in cui mi siedo in poltrona per assaporarmi questa saga non penso nè tantomeno al suo aspetto commerciale (anche perchè nessuno fa niente gratis, soprattutto un regista, mi pare ovvio) nè alle differenze di realizzazione tramite le tecnologie. Do spazio alla storia e basta.

Cos'è SW?
Una fiaba.
Punto.
Con tutte - tuttissime - le sue caratteristiche. L'eroe giovane e guarda caso senza genitori, che deve affrontare delle prove per dimostrare il proprio valore e per conquistare qualcosa; il saggio aiutante, che solitamente ad un certo punto lascia l'eroe da solo perchè egli possa crescere e maturare autonomamente. Una spalla o più, spesso comica. Ed un antagonista cattivo, cattivissimo, contro il quale non c'è redenzione che tenga.
Quanti film avete visto che contengono elementi del genere? Oh, tanti, ve ne cito solo due: Il Signore degli Anelli ed Harry Potter. Su di essi non ci spendo nemmeno una parola ma solo ed esclusivamente per non andare OT, dato che l'argomento qui è SW.
Lucas quindi non ha inventato nulla.
Ma ha saputo dare una sferzata di originalità ad una fiaba facendola diventare fantasy, con cavalieri, spade ed astronavi. Qui sta il suo genio a cui ancora m'inchino.
E, come ciliegina sulla torta: la Forza. Quella straordinaria filosofia/religione/stile di vita che permea ogni cosa.

Ma Lucas è anche stato furbo, moltissimo. Perchè ha in un primo tempo ingannato tutti facendo credere che fosse Luke il protagonista. Sbagliato. E' Anakin, è Vader. E l'ultimo film ha il suo di ritorno, è lui il grande jedi destinato ad un compito ancora più grande del figlio.

Mi rendo conto che se sto ancora qui a ripetere le medesime cose dopo anni è perchè c'è ancora chi "guarda" il film senza "vedere". Peccato, mi verrebbe da dire "non sai cosa ti perdi".
Sulla caduta di Anakin: Obi-Wan nel film della trilogia che tanto piace a MrChreddy dice chiaramente che Anakin "tradì". Ora, non mi puoi dire che già da piccolo era malvagio e che ha sempre voluto il potere, altrimenti che razza di tradimento è se già da prima era così? E' una questione anche di lingua italiana, non solo di comprensione di film.
Secondo: al male non si arriva mai d'improvviso, questo ce lo insegna la vita di tutti i giorni. La rabbia e la frustrazione covate per anni in Anakin ne hanno fatto una pentola a pressione (scusate il paragone!) pronta ad esplodere al primo momento utile: e accade.
Chiara ha detto…
Seconda parte:

Lucas non è uno stupido. Sa perfettamente che, a parte Palpatine, non esistono male e bene assoluti, ma che tutto è quasi sempre mischiato. E' umano. Così Anakin.
Così i jedi, accecati letteralmente - ma ti sei mai chiesto perchè quasi tutte le inquadrature nella sala del Consiglio abbiano il tramonto alle spalle? Non è un caso! - dal loro essere superiore, che non hanno saputo vedere ciò che stava davanti al loro naso. Anche Yoda. Alieno, ma questo non significa che la parola "umanità" non la si possa usare con lui. Lucas qui ci vuole dire che in ogni essere, anche diverso, vi è racchiusa un'umanità fatta di sentimenti ed errori. Dici che sia da Harmony? Peccato, io questa la chiamo "vita", ma forse sei troppo disincantato per accorgertene.

Dici che sono i soldi e non l'amore il fulcro della saga?
Altro "peccato", perchè se avessi davvero "visto" i film, vi avresti colto che Lucas ha attinto a piene mani da capolavori colmi di drammaticità e romanticismo: Amleto ed Edipo per tutti. Il voler evitare una tragedia a tutti i costi ed esserne così il motore che la innesca involontariamente, il non saper più vivere senza la persona amata e quindi lasciarsi andare alla morte e all'oblio.
E' l'amore il centro.
Quell'amore che Palpatine non comprende, ma sa benissimo strumentalizzare a suo piacere, quell'amore che i jedi non capiscono perchè fin dalla culla sono stati abituati a non coltivarlo. Ma poi arriva Anakin che di anni ne ha nove e sa amare ed essere amato, ha già un legame che, quando si spezza, rompe qualcosa anche in lui. E poi arriva Luke, che, ancora più grande, sa non cadere negli errori nè dei jedi nè di suo padre, perchè ha altra esperienza.
Amore che si teme di perdere, amore che si è disposti a corrispondere di nascosto, amore filiale e paterno che s'incontrano e che il male non può capire. Ancora una volta il finale della fiaba classica è questo, così come delle saghe sopra esposte.

Mi spiace tanto per te che non esista la Nuova Trilogia. Ti sei perso un'amicizia epica, che sa attendere anche un tradimento e vent'anni per tornare ad essere tale.
Chiara ha detto…
Terza ed ultima parte:

Nessun uomo è un isola, qualcuno disse.

Nemmeno Anakin: uomo fino in fondo in tutte le sue emozioni e sfaccettature.
Volerlo ridurre a semplice omino assetato di potere e basta significa sminuirlo alla grande. E quando alla fine di EP 5 non uccide l'ammiraglio, là viene fuori il vero Anakin pieno di dubbi per quel che sta accadendo a lui e per il rifiuto di suo figlio. Ho sempre letto quella mano tesa sull'orlo del baratro come una richiesta di aiuto: nel vero baratro oscuro ci stava lui, non Luke.

Ma, ancora una volta, per te che non l'hai colto, questo come altro: peccato.

Chiara
(Scusate il mallopppone, scusate!)
Emanuele ha detto…
Complimenti per i bellissimi commenti! Davvero! Non dirò niente di particolare, visto che penso che sia già stato detto tutto, ma solo che mi trovo ad essere d'accordo con quasi tutto, tranne per una cosa: ho visto, Chiara, che hai citato delle fiabe come Harry Potter e il Signore degli Anelli, dicendo che sia esse che Star Wars si ispirano a degli stereotipi già pre-esistenti, però quelle due sono saghe recentissime, in confronto a SW, che invece nasce nel 1977, data in cui, come spiega lo stesso documentario dedicato a Star Wars,l' America era in una situazione di profonda depressione, era un periodo di uscita dalla guerra con il Vietnam e anche i film erano molto pessimisti, un esempio lampante è Love Story, che uscì proprio nel 1970, e dubito ci fossero i canoni dei classici stereotipi che hai citato, cioé quello dell' eroe e dell' antagonista, Star Wars è stato il primo ad affermare questo stile, (seppure Lucas si sia isporato ad altri film, come "La Fortezza Nascosta" di Akira Kurosawa) e anche a risollevare il morale dell' America stessa, usando questi stereotipi che in seguito sono stati copiati in moltissimi film più recenti. Almeno io ho sempre pensato, o sempre voluto pensare, così, cioé che sia stato Star Wars a creare questo stile fiabesco, poi forse sono io un pò fissato con questa fantastica saga! :)
Un carissimo saluto,
Emanuele
Silvia Azzaroli ha detto…
Mamma mia quanti commenti interessanti Matteo, Chiara ed Emanuele.
Ho apprezzato non poco i tuoi riferimenti alla politica Matteo, politica molto reale e veritiera non solo per i maneggi di Palpatine, interessante poi ciò che hai detto su Yoda e gli sbagli dei jedi, oltre che le paure di Anakin di perdere tutto ciò che ama, soffocato dalle loro regole.
Interessante la tua citazione Chiara su "nessun uomo è un'isola" e il riferimento allo splendido finale de l'impero colpisce ancora dove Vader inizia a mostrare segni di cedimento verso il bene.
Emanuele carissimo, vedo che sei molto informato sulle ispirazioni di Lucas, complimenti davvero, oltre che sulla storia americana.
Credo che Chiara volesse dire che quelle saghe hanno delle somiglianze con Star Wars per il percorso dell'eroe e tutto il resto, d'altro canto il signore degli anelli libro è antecedente alla saga lucasiana ;)
MrChreddy ha detto…
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Silvia Azzaroli ha detto…
Allora prima cosa. Il tono spocchioso con cui ti eri rivolto non era solo a me, ma a tutti quelli che la pensavano diversamente da te. Matteo, Chiara ed Emanuele non sono certo scimmiette mie ammaestrate ed il fatto che la pensino diversamente da te e che abbiano trovato un tantinello offensivo il tuo commento ti dovrebbe fare un attimo riflettere. Nessuno pretende sempre complimenti, ci mancherebbe, le critiche servono a crescere, ma c'è modo e modo di farle, inoltre prima di fare una critica sensata bisognerebbe anche capire con che spirito venne scritto quel saggio, parli tanto di citare le cose ma neanche ti sei accorto che è un saggio personalistico che scrissi con l'intento di rivedere la saga attraverso lo sguardo della bambina di 8 anni che lo vide per la prima volta e dubito che una bambina di 8 anni vada a pensare a chi è ispirato o quant'altro. Non ci voleva una scienza per capirlo dato il titolo e dato il tono iniziava il saggio. Quanto agli insulti, beh contento tu di tenerteli, io nel mi blog accetto tutte le opinioni ma se qualcuno viene qui per insultare non c'è trippa per gatti "la tua libertà finisce quando inizia la mia" buona serata
Unknown ha detto…
Personalmente, essendo un grande fan specie del protagonista di questa mitica saga, vorrei lasciare una riflessione su di lui: io penso che sin dalla nascita Anakin sia stato coinvolto in una sorta di circolo vizioso tra amore ed egoismo, un problema di fondo, di base, con cui qualunque futuro manipolatore del Prescelto, tra i "ciechi" Jedi e il fin troppo vedente Darth Sidious, non c'entra nulla, poichè tutto nasce dall'animo del personaggio e non dalle azioni di chi lo circonda: Anakin bambino, il piccolo Annie, è altruista, ama e dona senza chiedere nulla in cambio, ma proprio quest'ultimo elemento comincia a mutare dopo il distacco dalla madre, perchè da quel dramma in poi lui vuole qualcosa in cambio, vale a dire che almeno quel poco che ha non gli venga portato via. Questo mutamento diventa evidente guardando la portata della vendetta perpetrata da Anakin nei confronti dei mostri che gli hanno strappato la persona cui teneva di più al mondo (o meglio "all'universo"): la madre stessa, che a parer mio potrebbe essere vista anche come un'incarnazione generale dei bei tempi andati, del giovanissimo schiavo dal cuore puro come un cristallo, il bambino non ancora infettato dal male a cui gli stessi cultori del Bene, con i loro eccessivi dogmi e restrizioni, finiranno per introdurlo. Con Shmi morta in maniera così orribile Annie comincia ad ammalarsi, e Vader già emette i primi, sanguinari vagiti; una svolta più clamorosamente visibile nell'eccidio dei sabbipodi e un po' meno nell'impegno a non fallire mai più, eppure quest'ultima in particolare è una manifestazione di quel che potrebbe sembrare il buon vecchio altruismo, ma in realtà è una confusa mistura tra rabbia, egoismo e superbia, che Anakin stesso, illudendosi di poter tornare indietro, di poter compiere l'impossibile, vede come qualcosa di buono: così l'amore, quella forza incontrollabile che finirebbe per distruggere tutto e tutti se non avesse una direzione ben precisa, si concentra sulla "malcapitata" Padmè. E quando anche Padmè è perduta, sia pure in un semplice sogno, cos'altro ci si sarebbe potuti aspettare? Inevitabilmente il Lato Oscuro (della Forza come dello stesso amore) di nuovo si scatena, di nuovo esplode con la forza di una bomba, e stavolta non è solo una tribù di barbari indigeni a farne le spese, ma l'intera Galassia. La mia teoria insomma è questa, Anakin è un perno che non ha mai smesso di ruotare attorno al punto fisso dell'amore, la visione del quale, però, si fa enormemente più distorta con le due tragedie che segnano la vita del protagonista: l'amore senza direzione o scopi palesi resta quindi amore, ugualmente puro e trasparente, ma diviene troppo complicato da comprendere finchè un obiettivo, un qualcosa di reale da rendere oggetto di passione e sentimento, non dissipa le nubi e mostra la luce.
Luke è l'oggetto, è l'obiettivo, è il mezzo tramite cui in Darth Vader rinasce l'un tempo così semplice capacità di comprendere sè stesso, la capacità che solo il piccolo Annie possedeva. Con Luke rinasce Padmè, rinasce Shmi, rinasce Obi-Wan... e Anakin, dovendo scegliere tra la finalmente palese crudeltà dell'Imperatore e le mani, tese in muta supplica, di tutti coloro che ama, con la genuina forza di volontà del bambino di un tempo compie la profezia, distrugge il malvagio e ci conduce al sospirato, fiabesco "lieto fine". (chiedo scusa se il tutto è troppo lungo e un po' confuso, ma sono parecchi pensieri che volevo esprimere da un po')
Silvia Azzaroli ha detto…
Ma che scusarti Jack hai scritto un commento splendido che ha riassunto stupendamente il percorso interiore di Anakin e della Galassia. E' vero è stato lui a scegliere la via sbagliata, trasformando il suo amore puro e sincero in qualcosa di velenoso e contorto, è vero che è stato influenzato dagli altri da Palpatine e dai "buoni" jedi ed è vero che solo alla fine riesce a scorgere finalmente la verità tornando la persona di un tempo. Non credo sia una caso che nel finale quando Luke gli toglie la maschera, sul volto di Anakin vi sia tutta luce.

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