"Factory Girl" di George Hickenlooper
Factory Girl
[Factory Girl, USA, 2006, Biografico, durata 91'] Regia di George Hickenlooper
Con Sienna Miller, Guy Pearce, Hayden Christensen, Jimmy Fallon, Mena Suvari
Mio Voto: ****
Mia Recensione con spoiler:
La parobola ascendente e discendente di Edie Sedgwick è raccontata con grande rispetto e persino sobrietà, malgrado non ci venga assolutamente risparmiato niente.
Edie, era una ragazza piena di sogni, vitale, intelligente ma un pò troppo ingenua, appena uscita da Cambridge arriva a New Yok con un amico( credo fosse un amico cercate di capirmi: vedere il film in lingua con tutti i loro strambi accenti ) e fa di tutto per farsi notare dal suo mito, il genio ( come lo definisce lei, ma io non sono d'accordo ) Andy Warhol e ci riesce diventando in breve la sua musa, la più glamorous, la superstar! Entriamo direttamente nel mondo di Andy, la sua Factory e scopriamo quest'uomo dai mille volti, terribilmente eccentrico, forse un pò timido che chiede alla sua Edie "che ne pensi della Factory?" e lei in estasi dice che la ama, che è piena di gente fantastica. Molti considerano Warhol un precursore: si certo dei reality, i suoi cosidetti film non sono altro che reality nel senso peggiore del termine.
Andy ha amato Edie? Probabilmente si, in una maniera contorta, ma l'ha amata, ma ne è era terribilmente geloso, lei era sua, e di nessun altro, finisce per isolarla lentamente dalla sua famiglia, dai suoi amici, per far sì che la Factory diventi tutto ciò che ha e purtroppo ci riesce. L'amico di Edie( perdonatemi ma non ho ancora capito come si chiama) si accorge di quello che sta avvenendo e la porta via da una festa, per fargli conoscere qualcuno di diverso, qualcuno che è famoso, ma non è assuefatto alla droga, qualcuno che la consideri una persona, e usa le sue canzoni per lanciare messaggi. E quel qualcuno( inutile prenderci in giro) è Bob Dylan ... E qui a questo punto qualcuno mi chiederà: Dylan è colpevole del suicidio di Edie? Dopotutto ci hanno frantumato un pochetto le scatole con sta storia... e la risposta è no. Non è colpevole, la colpa è assolutamente di Warhol su questo non ci piove, lui ha deciso di distruggerla perchè lei ha osato prima innamorarsi di un altro e poi non solo portare questo altro nella sua Factory, ma gli ha permesso di umiliarlo davanti a tutti: chi odia Warhol godrà un casino nel vedere come Dylan lo demolisce facendolo sembrare una nullità. Ma c'è... un ma... Dylan non ha spinto Edie al suicidio è vero, ma poteva e doveva portarla via da Warhol, lui aveva capito che razza di persona era, capisco che sarà rimasto male quando lei ha detto di no alla sua implorazione "vieni via con me, lui non è tuo amico, ti usa." Ma doveva tornare e io penso che il vero Dylan( se la storia è quella raccontata nel film) forse non vuole sentire molto parlare di questo film perchè si sente in colpa, anche se credo che in fondo sia felice che sia uscito perchè finalmente Edie in qualche modo ha avuto giustizia. E a tal proposito non capirò mai le rimostranze di Lou Reed( che sosteneva di aver letto lo script): la pellicola non è assolutamente offensiva, anzi Edie viene descritta come un angelo bellissimo, intelligente ma troppo ingenuo e fragile. In conclusione davvero un magnifico film che ci mostra un perfetto spaccato degli anni sessanta anche grazie a delle musiche azzeccatissime.
Edie, era una ragazza piena di sogni, vitale, intelligente ma un pò troppo ingenua, appena uscita da Cambridge arriva a New Yok con un amico( credo fosse un amico cercate di capirmi: vedere il film in lingua con tutti i loro strambi accenti ) e fa di tutto per farsi notare dal suo mito, il genio ( come lo definisce lei, ma io non sono d'accordo ) Andy Warhol e ci riesce diventando in breve la sua musa, la più glamorous, la superstar! Entriamo direttamente nel mondo di Andy, la sua Factory e scopriamo quest'uomo dai mille volti, terribilmente eccentrico, forse un pò timido che chiede alla sua Edie "che ne pensi della Factory?" e lei in estasi dice che la ama, che è piena di gente fantastica. Molti considerano Warhol un precursore: si certo dei reality, i suoi cosidetti film non sono altro che reality nel senso peggiore del termine.
Andy ha amato Edie? Probabilmente si, in una maniera contorta, ma l'ha amata, ma ne è era terribilmente geloso, lei era sua, e di nessun altro, finisce per isolarla lentamente dalla sua famiglia, dai suoi amici, per far sì che la Factory diventi tutto ciò che ha e purtroppo ci riesce. L'amico di Edie( perdonatemi ma non ho ancora capito come si chiama) si accorge di quello che sta avvenendo e la porta via da una festa, per fargli conoscere qualcuno di diverso, qualcuno che è famoso, ma non è assuefatto alla droga, qualcuno che la consideri una persona, e usa le sue canzoni per lanciare messaggi. E quel qualcuno( inutile prenderci in giro) è Bob Dylan ... E qui a questo punto qualcuno mi chiederà: Dylan è colpevole del suicidio di Edie? Dopotutto ci hanno frantumato un pochetto le scatole con sta storia... e la risposta è no. Non è colpevole, la colpa è assolutamente di Warhol su questo non ci piove, lui ha deciso di distruggerla perchè lei ha osato prima innamorarsi di un altro e poi non solo portare questo altro nella sua Factory, ma gli ha permesso di umiliarlo davanti a tutti: chi odia Warhol godrà un casino nel vedere come Dylan lo demolisce facendolo sembrare una nullità. Ma c'è... un ma... Dylan non ha spinto Edie al suicidio è vero, ma poteva e doveva portarla via da Warhol, lui aveva capito che razza di persona era, capisco che sarà rimasto male quando lei ha detto di no alla sua implorazione "vieni via con me, lui non è tuo amico, ti usa." Ma doveva tornare e io penso che il vero Dylan( se la storia è quella raccontata nel film) forse non vuole sentire molto parlare di questo film perchè si sente in colpa, anche se credo che in fondo sia felice che sia uscito perchè finalmente Edie in qualche modo ha avuto giustizia. E a tal proposito non capirò mai le rimostranze di Lou Reed( che sosteneva di aver letto lo script): la pellicola non è assolutamente offensiva, anzi Edie viene descritta come un angelo bellissimo, intelligente ma troppo ingenuo e fragile. In conclusione davvero un magnifico film che ci mostra un perfetto spaccato degli anni sessanta anche grazie a delle musiche azzeccatissime.
Sull'interpretazione di Hayden Christensen
Il suo Bob Dylan è interpretato in maniera incredibile se qualcuno ha ancora dei dubbi sul suo talento, beh vedetelo qui: il modo in cui modula la voce per farla diventare quella di Dylan, lo sguardo che passa dall'essere triste alla maliziosità di quando si diverte a massacrare Warhol. I suo tic che denotano la sua grande timidezza, lo vediamo pochissimo senza occhiali eppure riesce a far parlare anche quelli: è emblematico nel finale quando scopre che la sua Edie è sprofondata, i suoi occhiali pare che stiano piangendo, vorrebbe andare da lei ma non lo fa. Affascinante e sensuale non solo nella magnifica scena d'amore( dolcissima e per nulla volgare), ma soprattutto quando suona l'armonica e osserva con la sua coda nell'occhio la sua Edie. E' veramente troppo bravo.
Sull'interpretazione di Guy Pearce:
Grandissimo, perfetto nel ruolo del fragile eppure diabolico Warhol...
Sull'interpretazione di Sienna Miller
bravissima e sorprendente niente da dire, che in qualche modo interpreta se stessa, come lei ha ammesso
Cosa cambierei
I tagli al cinema: il film è uscita con ben trenta minuti in meno, rispetto alla versione originale, la unrated, uscita solo in dvd!
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