"Nosferatu Il principe della notte" di Werner Herzog

Nosferatu, il principe della notte

[Nosfertau, Phantom der Nacht, Germania/Francia, 1979, Horror, durata 107'] Regia di Werner Herzog
Con Klaus Kinski, Isabelle Adjani, Bruno Ganz, Jacques Dufilho


Mio Voto: 5 Stelle

Mia Recensione con spoiler scritti in giallo



Piccola premessa: vidi questo film la prima volta quando avevo 12 anni, ce lo fece vedere il nostro professore di religione(giuro) e fu una spece di prova del nove, nel senso che, dopo questo film, niente mi ha fatto più così paura.



Herzog si prese una grande responsabilità ai tempi, andare a toccare l'intoccabile, ovvero il capolavoro di Murnau, ma per fortuna ebbe l'umiltà non di rifarlo, ma di re-inventarlo letteralmente, raccontando sì la storia storia, però con qualcosa in più, dando ancora più angoscia e profondità ai suoi personaggi.
Una storia cupa, triste, senza scampo, persino la scena della festa mette angoscia, non c'è ritorno dal male.
Il bianco sovrasta ogni cosa dal volto pallido, scarnificato ed inquietante della maschera di Nosferatu (un eccelso Klaus Kinski ) a quello tenero, angelicato, quasi trasfigurato di Lucy ( Grandissima Isabelle Adjani, forse persino di più che in "La vera storia di Adele H" ) fino al pallore della morte, ormai impressa per sempre, nella non vita di Jonathan, il suo amato marito ( Bruno Ganz non sbaglia un ruolo che fosse uno e questo qui ne è la prova ), ormai nuovo Nosferatu nel terribile finale.
Musiche di impatto che raccontano, momento per momento, sovrastando quasi i dialoghi e i volti, la disperazione in cui ogni personaggio e l'intera città cade.
Forse l'unico che si è liberato davvero è Nosferatu, finalmente morto e non più non morto.
Non potrò mai dimenticare la frase finale di Jonathan, ormai vampiro gelido e senza sentimenti, che urla all'indirizzo di colei che un tempo amava "Prendetela: è un'assassina" e poi la sua corsa solitaria a cavallo verso la Transilvania, terribile e senza scampo, sintomo di una solitudine soprattutto interiore.
Una piccola curiosità: per chi non lo sapesse, nel romanzo di Stoker, Lucy è la migliore amica di Mina, la moglie di Harker, inoltre, il finale di Murnau era un po' più ottimista, diciamo..

Sulla trama
Jonathan Harker deve trattare l'acquisto di una nuova casa per un suo misterioso e inquietante cliente della Transilvania, Lucy, l'amata moglie, è contraria, malgrado ciò, l'uomo parte e questo viaggio sarà l'inizio di un caduta senza fondo non solo per lui ma anche per il mondo che conosce.

Sulla regia di Werner Herzog
Dura, angosciante, cupa ci mostra i volti dei suoi protagonisti con sagacia, maestria e una sorta di compassione sovrannaturale, che però non lascia scampo.


Sull'interpretazione di Klaus Kinski
Un vampiro gelido eppure umano, malefico eppure disperato.
Si nutre di sangue con piacere, porta il male ovunque con sinistra cattiveria, eppure non riusciamo a non leggere nei suoi occhi un disperato bisogno di essere liberato dalla sua non vita.

Sull'interpretazione di Isabelle Adjani
La sua Lucy all'inizio sembra la classica moglie apprensiva, poi, attraverso i suoi occhi vediamo sgretolarsi tutto, senza poter fare nulla, eppure lei non demorde, fino alla fine, per salvare la sua città, il marito e se stessa.
Disperazione e forza, rassegnazione e volontà, una donna vera, non una finta eroina.
Riuscirà a distruggere il mostro, liberandolo, ma perderà l'amore della sua vita.

Sull'interpretazione di Bruno Ganz
Il suo Jonathan è un ingenuo uomo, che ignorando le proteste della moglie, va incontro all'abisso della sua anima.
Molto inquietanti le scene con Nosferatu che lo seduce a parole e a gesti e lui, lentamente, si fa attrarre da questo non vita, perdendo tutto, anche se stesso.
Il suo sguardo gelido nel finale inquieta da morire.

Sulla colonna sonora
Una serie di ballate spettrali accompagnano la storia sempre più cupa: perfetta.

Cosa cambierei
Niente e consiglio a chi fa i remake di imparare da Herzog che ha omaggiato Murnau e non oltraggiato: se proprio si devono fare i remake, che si impari da lui!





Trailer Originale

Commenti

Barbara ha detto…
la battuta finale di J. : "prendetela, è un'assassina£ è incorretta.
In realtà Jonhatan dice tale frase rivolto a Van Helsing (che triste, ma simpatico vecchietto!)

per il resto: mi trovo pienamente d'accordo con te. Amo questo film. Altro che Twilight, Anna Rice e autori mediocr vari.....
Silvia Azzaroli ha detto…
Hai ragionissima, mi sono confusa, difatti volevo correggiarla ma non ci sono riuscita-_-, ogni tanto blogger si impalla!
Ti confesso che a me Anne Rice piace, per il resto concordo in toto: questo film è al di sopra di moltissime cose moderne, in primis la(da te giustamente citata) schifessuola Twilight...
Grazie per la visita ;), vedo che anche tu hai un blog di film, verrà a trovarti!

Post popolari in questo blog

Fringe - Sono già passati due anni.

Fringe e i libri molto particolari