Cinema d'Essai vs Cinecomics



 In questi giorni di grande fermento per l'ennesimo cinecomics ho letto articoli di ogni genere, chi è contro, chi è favore, chi non li considera cinema perché il cinema vero sarebbe un'altra cosa, chi fa delle critiche legittime ecc.
Sgombriamo subito il campo dagli equivoci: i cinecomics, come i sequel, reboot, remake di famose saghe e i biopics, stanno ingolfando il cinema.
Sono oggettivamente troppi.
E alla lunga stufano.
Ne escono uno ogni tre mesi.
Non va bene per niente.
E non solo per una questione di qualità.
Anche il cibo più buono stanca.
E qui di cibo buono non sempre ce n'è.
Di difetti i cinecomics ne hanno a iosa.

Dallo stravolgimento dell'opera originale non sempre riuscito, in cui si butta via lo splendido messaggio originale al fatto che alcuni sono davvero troppo fracassoni e fastidiosi.
Da amante del genere dico onestamente che non mi viene assolutamente voglia di andarli a vedere tutti.
Sono andata a vedere Civil War per interesse sì ma anche perché volevo provare la tecnologia Imax.
E' un brutto film?
No.
Ma di questo ne parlo dopo, ci arrivo.
La critica che non sposo e non sposerò mai verso i cinecomics è: non sono di spessore e non debbono ambire ad esserlo, solo il cinema d'Essai può.
No, questo è assolutamente sbagliato.
Captain America- The Winter Soldier è un film di spessore, molto di spessore, perché parla di tematiche attuali e moderne, come la guerra che rovina le persone e le trasforma in macchine. E' fantascienza che Bucky sia stato trasformato in un super soldato contro il suo paese? Sì, ma non del tutto. Perché il condizionamento mentale esiste. E non c'è bisogno di citare solo l'Isis. Esistono droghe sintetiche che ti frullano il cervello e ti trasformano in una specie di robot.
Non facciamo finta di non saperlo.
E non c'è solo quello di attuale nel film dato che tutte le ingellicence non ne escono proprio bene, così come gli eserciti.
Dobbiamo ignorare queste tematiche solo perché le dice uno "stupido cinecomics"?
No.
Io credo fermamente che il cinema d'Essai e i blockbuster possano e debbano convivere e anzi si nutrono a vicenda.
Come?
I blockbuster, non solo i cinecomics, hanno imparato a dare messaggi di spessore, invece di darci solo fracasso e ironia.
Il cinema d'Essai ha compreso che si può raccontare una storia di spessore mettendoci della sana ironia, dei momenti giocosi. Perché la vita è così, anche nei momenti più drammatici a volte ti scappa da ridere, perché l'essere umano è così.
Ho frequentato e frequento con piacere sia i festival che le fiere del fumetto, non vedo conflittualità tra le due cose.
Dai festival del cinema sono arrivati molti dei più grandi registi dei blockbuster moderni e parlo di piccoli festival del cinema.
Perché considerare idiozia Civil War in quanto cinecomics?
Non è un brutto film perché parla di qualcosa di molto attuale: la ragione e il torto non stanno mai da una parte sola. E se qualcuno considera il film una boiata perché, cito testuale, "non mi posso identificare in uno che si mette la calzamaglia e va in giro a spaccare tutto" allora non ha capito nulla.
Nel film si parla anche di controllo dei supereroi, di come sia giusto che siano regolamentati. Non è reale perché sono super eroi?
Bene mettete forze dell'ordine al posto dei super eroi oppure mettere intelligence. Non è reale? Secondo voi è giusto che l'intelligence possa fare quello che vuole in nome della sicurezza mondiale? Anche uccidendo civili?
Se mi danno fastidio queste critiche puerili ai cinecomics, mi danno altrettanto fastidio quelle al cinema d'essai.
"Ah che palle il polpettone che non dice nulla. Mi annoio."
Tralasciando che il cinema d'essai può essere divertente, come dicevo sopra, perché miei cari compagni nerd dovete anche voi avere sto snobismo secondo cui un film vale solo se ha grandiosi effetti speciali e ha la regia perfetta, fighissima, bellissima, purissima, levissima? No scusate XD.
Ricordo davvero critiche del genere per uno dei miei film preferiti: "Dopo Mezzanotte" delizioso film indipendente, dove qualche simpaticone si lamentava che la telecamera traballava.
Mica veniva in mente che era scelta stilistica del regista, atta a mostrare la bellezza e la poesia del cinema con la telecamera a manovella. Non ci si arriva no.
Però magari adorano le immagini del primo novecento. E con cosa le facevano quelle immagini? Con la telecamera imax? E per cortesia su!
E andare ai festival del cinema è altrettanto meraviglioso che andare alle fiere del fumetto: ci si sente parte di un mondo, quello del cinema, che ti avvolge, ti coccola, ti spinge a pensare, a ragionare, a divertirti e a godere la vita sì.
I festival del cinema sono un'esperienza che va fatta nella vita. Ho assistito a lezioni di cinema che ti travolgono, che ti fanno capire cosa c'è dietro, tutto il lavoro, tutta la passione, l'impegno, la voglia di far sentire la propria voce.
E visto che prima citavo Civil War, che ci ha frantumato, diciamolo, gli zebedei per mesi con Team quello o Team quell'altro, io vi dico che tra cinecomics e cinema d'Essai non mi schiero.
Critichiamo ciò che può esserci di sbagliato in entrambi e c'è (di più nei cinecomics oggettivamente) ma abbiamo bisogno di entrambi.
Buon cinema a tutti in tutte le sue forme!



Commenti

Krishel Mir ha detto…
La stessa penosa diatriba la troviamo anche per il cinema di animazione che viene bollata come "prodotto per bambini". Io penso a opere come Ghost in The shell, o Paprika (che offrono interessanti spunti filosofici sull'essere umano e sui sogni) e dico: "no. I bambini non capirebbero." E poi vogliamo parlare di Inside Out che funziona ad ogni livello e per ogni tipo di spettatore? Sappiamo bene che la Pixar lavora in quel modo praticamente dalla sua creazione. Non mi stupisce che sia così, visto che è una creatura di quel geniaccio di Steve Jobs.
Per il resto, ti quoto ogni parola, punteggiatura compresa.
Silvia Azzaroli ha detto…
Esatto socia, anche per i cartoni e i film succede la stessa cosa. Francamente non comprendo perché la gente non si informi bene prima di parlare invece di creare risse e polemiche inutili.
Kris Kelvin ha detto…
Uno ogni tre mesi? Diciamo pure uno ogni settimana! Non se ne può più de 'sti cinecomics... :)
Ovviamente scherzo, come è ovvio che è assurdo dire che TUTTI i cinecomics sono vuoti e fracassoni, sbagliatissimo. Come TUTTI i film di TUTTI i generi, ci sono quelli belli e quelli brutti (che riflessione profonda, eh? eppure è così :) ). E', come sempre, solo questione di gusti. Io non vado matto per il genere, i fumetti non li leggevo nemmeno da piccolo a parte Topolino, però devo ammettere che quando mi portarono a vedere il precedente Capitan America (quello prima di Civil War) mi piacque tantissimo.
Ogni genere cinematografico può essere "di spessore" se il regista è capace. Non bisogna avere la puzza sotto il naso, ma magari solo prenderli a piccole dosi.

E poi ci sono le eccezioni, per esempio Batman: che, prima con Burton e poi con Nolan, è tutto tranne che un cinecomic. Anzi, diciamo pure che sfruttano la struttura del cinecomic per parlare di ben altro...
Silvia Azzaroli ha detto…
Ahahahahahah Sauro assolutamente d'accordo! Sono proprio troppi! Non se ne può più! Ok battute a parte, vero che tutto va preso a piccole dosi e vero che ogni cosa può essere bella o brutta.
Io non posso negare di avere un certo debole per il cinema indipendente, sarà perché, come autrice, mi ci ritrovo: sono una senza compromessi, lo sai XD. Preferisco fare le cose a modo mio ma non appunto Nolan e Burton ci insegnano che si può farlo anche nei cinecomic.
Neanche io vado pazza per il genere cinecomics, ma appunto ci sono i bei film e i brutti film in ogni settore.
Captain America - The Winter Soldier è un magnifico film, molto profondo, molto solido, che spinge davvero a riflettere su tante cose.
E in fondo il cinema serve sia a sognare che a riflettere e le due possono e debbono andare di pari passo e su questo credo che siamo stra d'accordo.
Grazie di essere passato a trovarmi, purtroppo non aggiorno quanto vorrei, avendo mille altre collaborazioni in giro, oltre al mio sito, come ben sai, ma vorrei farlo almeno una volta a settimana.

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