Sono tornata sulle mie montagne e sul mio lago...
Sono tornata sulle mie montagne e sul mio lago da quasi una settimana.
Non racconterò niente di nuovo nel dirvi che per me è come tornare a casa.
Non mi sento mai un'estranea quando arrivo qui.
Non provo mai nessun senso di spaesamento.
Sembra sempre che sono andata via solo poche ore prima.
E' successo lo stesso anche a Fujiko e Jiji che pure erano molto piccoli l'anno scorso.
Spesso mi ritrovo a pensare come sarebbe bello fare altre passeggiate con Fuji.
Mi manca.
Mi manca ancora adesso.
E non posso farci niente.
Ma loro mi fanno una grande compagnia.
Penso anche agli ultimi ferragosti fatti insieme con nonna, quando ancora poteva salire fino qui.
Stava bene, era allegra.
E penso a quando venne qui quando ero bimba, facendo amicizia con una signora che era quasi un'istituzione della zona, la signora Anita, che le disse: "Sei giovane, più di me. Mi sopravviverai."
E invece la signora Anita credo ci sia ancora a Gravedona, invece nonna è morta.
Ogni tanto mi pare di sentirla o di vederla.
So che amava questo montagne perché le ricordavano i luoghi della sua infanzia, in Sicilia.
Anche per mamma è così.
E infatti vorrebbe stare qui sempre.
Piacerebbe anche a me?
Forse.
Amo la mia montagna da morire.
E' una liberazione stare qui.
Come lo è passeggiare sul lago.
C'è un senso di pace unico.
Ma non potrò mai tagliare i ponti con Burago e Milano.
Avrò sempre un'anima divisa in due.
Lo so.
Burago è il mio paesino e Milano la mia città tanto quanto Bodone è la mia montagna e il Lario il mio lago.
E so che in qualche modo nonna e Fuji sono qui con noi.
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