"Il Figlio dell'Uomo" di Robert Silverberg - Prima parte



Sto leggendo questo libro da un po' di tempo. Ci sto mettendo più del dovuto a causa dei lutti che mi hanno colpito, ma ciò non significa che non mi stia prendendo. E' un romanzo molto particolare. Scritto da un autore molto amato e molto talentuoso, anche lui della generazione di mezzo della fantascienza insieme a gente come Philip K Dick. E' un romanzo che trascende, almeno per ora, il concetto di bene e male, così come noi lo conosciamo, mostrandoci le molteplici e possibili evoluzioni della razza umana, attraverso il viaggio "involontario" di Clay nel futuro.
Tutto ciò che lui e noi conosciamo è andato perduto e nel contempo è lì, presente, in fondo alla nostra anima, vi è una nuova armonia, l'umanità ha raggiunto il suo apici, l'immortalità, non vi sono più barriere per lui e Clay si ritrova ad esplorare questo mondo futuro, pieno di meraviglia, nostalgia, paura.
Romanzo palesemente ispirato a "Time Machine" di H.G Wells per stessa ammissione di Silverberg ci porta oltre i confini del tempo, parlandoci persino di Dio, in maniera affascinante e nel contempo inquietante, ma il centro di questo viaggio è appunto l'umanità. Per ora sono a metà del libro. Quando lo finirò avrete la recensione completa. Ho scritto queste parole per non perdere le emozioni che ho vissuto finora.
Grazie a Simona per il regalo.

Commenti

Krishel Mir ha detto…
Contenta che ti stia piacendo.

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