Diciannove anni fa moriva Ayrton Senna


Diciannove anni fa in un terribile Primo Maggio se ne andò Ayrton Senna, gigante buono della Formula Uno, famoso per i suoi sorpassi ai limite della follia, la sua rivalità con l'amico/nemico Alain Proust, che lasciò le corse dopo la sua morte perché senza di lui non era la stessa cosa.
Famoso anche per le sue dichiarazioni roboanti e a volte anche arroganti che celavano il suo animo buono, gentile e generoso: solo quando morì si scoprì quanto bene aveva fatto, in silenzio, al suo paese.
Ancora adesso grazie alla fondazione da lui creata si possono sfamare e curare migliaia di bambini.
Ammetto candidamente che per diverso tempo mi fece fregare dalla sua maschera tifando Proust ma infine finì per cedere al "nemico".



Ayrton se l'era sentita la morte, era stato uno dei pochi ad andare a vedere e rivedere il luogo della morte di Raztenberger morto venerdì durante le prove, molti l'hanno visto piangere in silenzio, spaventato.
L'invincibile gigante se la sentiva.
Grazie per tutto Ayrton, anche per la rabbia che mi facesti provare quando ti prendesti, giustamente, il titolo del 1990 dopo che Alain te l'aveva soffiato ingiustamente l'anno prima.




Commenti

Laura ha detto…
Mamma mia, Ayrton Senna è un altro dei dolori del mio cuore. Me lo ricordo ancora quel giorno lì, perché la stavo vedendo la corsa. Non ci posso ripensare senza che mi venga da piangere...

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