Il Falco della Rupe di Giambattista Bazzoni



Voto 4 Stelle su 5

Mia Recensione con spoiler

Questo romanzo è dell'Ottocento, in pieno romanticismo italiano (è bene sottolinearlo perché tra romantismo inglese e italiano ci sono svariate differenze) e l'autore, Giambattista Bazzoni ha immerso completamente la sua storia che pure era di qualche secolo prima, ovvero del  Cinquecento, con una ricostruzione storica perfetta di questo secolo per ambientazioni, battaglie e personaggi.
Ciò non è assolutamente un male, basti pensare al Manzoni che riempie di tematiche ottocentesche sia il suo libro più famoso "I Promessi Sposi" sia "L'Adelchi".
L'unica cosa che poteva rendere difficile la lettura era la lingua, un italiano non ancora moderno e colmo di parole non facilmente comprensibili ai più.
Per fortuna a farci superare questo problematico scoglio ci ha pensato Gigliola Foglia, adattando tale libro in un italiano moderno e fluido, senza però fargli perdere la magia della scrittura dell'Ottocento.
Romanzo storico affascinante, ambientato dicevamo nel Cinquecento durante una sconosciuta (ai più) guerra tra Gian Giacomo Medici, Il Ducato di Milano, i Grigioni, la Francia e il grande impero di Carlo V, vede emergere l'intrigante figura di un eroe leggendario e "paesano", il Falco della Rupe del titolo.

Uomo rude, guerriero indomito, fedele al  Medici, ma non cortigiano, tanto da rifiutare più volte (a rischio suo e della sua famiglia) molti regali dallo stesso pur di non perdere la sua indipendenza e l'amata povera dimora sulla rupe di Musso.
Personaggio romantico per eccellenza, il pirata lariano, conquista per ogni suo lato, eroe umanissimo, capace di mostrare più e più volte il suo lato fragile e tenero, non solo con l'amata moglie e l'adorata figlia, ma pure con Gabriele, fratellino prediletto di Gian Giacomo, un ragazzo bello e dolce, amante degli studi e delle lettere, pronto, tuttavia, a mettere da parte tali passioni, pur di essere fedele al fratello e combattere una guerra che non sente molto sua benché sia un coraggioso guerriero.
Però sarà proprio questa guerra a fargli incontrare Rina, la bellissima e tenera figlia di Falco, per i due sarà amore a prima vista, un amore appassionante e vibrante, degno di altri romanzi assai più famosi e celebrati e degno soprattutto dell'amore romantico celebrato proprio nell'Ottocento.
Il loro amore sarà prima un gioco di sguardi, poi di promesse solitarie e frasi sussurrate, avranno pochi momenti insieme i nostri eroi romantici, eppure sentiamo i loro corpi e le loro anime palpitare, viviamo con loro ogni istante della loro bella storia.
Ammetto sinceramente che avrei voluto un lieto fine per loro, però Gabriele era un personaggio storico ed è morto giovane, quindi il Bazzoni non avrebbe mai potuto regalare un finale felice per il giovane Medici e la sua Rina, certo almeno un piccolo bacio glielo poteva far dare, ma si vede che il nostro scrittore ha preferito sublimare il loro amore e forse chissà è  stato meglio così?
Da apprezzare non poco come ha saputo rendere moderno il comportamento di Falco, che proprio perché ama la figlia come un tesoro, sogna anche lui di vederla sposata felicemente con il suo Gabriele, anche se non lo dice e lo pensa, i suoi atteggiamenti parlano chiaro.
Molto divertente la figura dell'insegnante di Gabriele, colto letterato, fifone, amante delle comodità e della sua Milano, detesta profondamente la campagna con un'incredibile puzza sotto il naso, però anche lui, pur di star vicino al suo signore Gian Giacomo, ma soprattutto al suo allievo Gabriele, intraprende dei viaggi non proprio graditi.
Non male anche la figura di Gian Giacomo, ambizioso e duro quanto basta per essere un "sovrano" rispettato, amato e temuto, dimostrerà infine un po' di umanità solo nel tragico finale.
Cmplimenti di nuovo a Gigliola Foglia per averci permesso di leggere questo libro in italiano contemporaneo: ammetto candidamente che in lingua ottocentesca non avrei capito un acca!


Commenti

Unknown ha detto…
Salve! Complimenti per il blog, davvero ben fatto! Ottime recensioni! Ho appena creato un blog sul calcio, il cui indirizzo è http://flaviomorrone.blogspot.com/. Mi farebbe piacere se mi passassi a trovare!
Mauro ha detto…
Cara Silvietta,

non posso giudicare il romanzo non avendolo letto... ma la copertina è... orrribbbillle :-)

Saluti,

Mauro.
Silvia Azzaroli ha detto…
@Flavio= grazie per i complimenti, passerò sicuramente a trovarti!

@Mauro= da quello che ne so la copertina è quella originale dei primi dell'800, in ogni caso un quadro sul lago di Como è bello a prescindere :P

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