"Vallanzasca - Gli Angeli del Male" di Michele Placido


Vallanzasca - Gli angeli del male

Un film di Michele Placido.
Con Kim Rossi Stuart, Valeria Solarino, Filippo Timi, Moritz Bleibtreu, Francesco Scianna, Paz Vega, Gaetano Bruno.
Drammatico, durata 125 min.
Italia 2010.


Mio Voto 3 Stelle e mezzo.


Mia Recensione:


Non ho letto in giro nessuna recensione per non farmi influenzare in nessun modo quindi può darsi che ripeta cose già dette da altri.

Da quello che avevo sentito in giro a causa delle polemiche politiche mi aspettavo di vedere l'apologia del bandito milanese, una sorta di santificazione.
Non è così, viene mostrato il suo lato umano non nego questo, ma non si risparmiano dettagli sugli omicidi efferati da lui compiuti.
Tutto è raccontato con dovizia di particolari talmente esplicativi che a volte viene voglia di girare la testa dall'altra parte.
Si è sopraffatti dalla violenza, dalle scene crude e dalla volontà di queste persone di essere dei criminali.
Non vi è dubbio su questo: Vallanzasca vuole essere un ladro perché, parole sue, "è nato per esserlo".
La parte dell'infanzia dove si può intravedere una sorta di motivazione della sua scelta viene raccontata in due o tre minuti, cinque al massimo, non avrebbe guastato un maggior approfondimento in tal senso, non perché io volessi per forza vedere una giustificazione degli orrori del capo della Band della comasima, semplicemente perché sarebbe stato più giusto mostrare un po' di più della sua infanzia e della sua adolescenza.
Almeno io la vedo così.
Invece dopo pochi minuti si passa al Vallanzasca adulto che gode dei soldi rubati agli altri, vivendo tra gli agi, facendo il playboy grazie al suo fascino perverso, progettando rapine, che all'inizio sono indolori poi diventano via via più crude e violente in una sorta di giustificazione "una volta che si è superata quella soglia non si può più tornare indietro."
Stupidaggini!
Un viaggio all'inferno nudo e crudo, tremendo, atroce, dove possiamo anche assistere alla guerra tra bande rivali, uccisioni di poliziotti( la cui unica colpa è di fare il proprio dovere)o di direttori di banca(che hanno "osato" prendere in mano una delle armi delle banda!), fughe rocambolesche dal carcere, un po' per merito della genialità malefica del protagonista un po' per l'idiozia di chi lo dovrebbe sorvegliare.
Si resta affascinati dal personaggio Vallanzasca? Assolutamente sì, le sue risposte ai giudici, durante i processi, la sua tenerezza con la donna amata, con il figlio, con gli amici e con i genitori, la sua volontà di sfidare tutto e tutti colpiscono, non vi è dubbio su questo.
Merito anche dell'interpretazione superba di Kim Rossi Stuart, che si è calato nei panni del criminale con una perfezione maniacale, dalle movenze, ai gesti, dagli sguardi biechi ai ghigni malefici fino alla prova più difficile, per lui, romano, diventare milanese in tutti i sensi.
Non è solo una questione di dialetto, che peraltro parla meglio di me che a Milano ci sono nata, ma è proprio per il modo di fare "Bauscia" con tutto un repertorio di comportamenti, di modi di essere e di fare che lo fanno diventare un milanese doc più tanti.
Tra le scene che più mi hanno colpito c'è stata l'uccisione dell'amico fraterno, colpevole di aver fatto la spia e di avere, soprattutto, toccato i suoi "vecchi".
Se si può capire la rabbia del Vallanzasca da quest'ultimo punto di vista non si può non solo giustificare ma neanche comprendere la ferocia, la lucidità e la cattiveria con cui uccide l'ex amico, una scena tremenda, un vero pugno allo stomaco, che dimostra, come sottolinea lui stesso, che ha veramente un lato oscuro molto troppo sviluppato.
Sarà veramente buono all'interno?Chissà... voglio lasciare il dubbio... il suo lato umano, lo ribadisco emerge, ma la sua razionalità nel fare del male agli altri, nel godere di questo fanno paura ed orrore.
Non capirò mai  come e perché Radio Popolare ne facesse un'apologia né che le donne, pur sapendo quello che aveva fatto, ci morissero dietro: il fascino del male?Forse.
Si resta affascinati, lo ripeto, ma da qui ad esserne innamorati che ne corre così come ce ne corre di fare di lui un martire.
Il film sposa la tesi del bandito secondo cui è stato condannato per omicidi commessi da altri mentre quelli da lui effettivamente compiuti non è stato neanche indagato: è un'offesa alle vittime questo?Non mi sento di escluderlo.
E' ben noto che la legge italiana non brilli proprio di limpidezza e reale giustizia, ma almeno per qualcosa lo hanno condannato.
Musiche veramente azzeccate che seguono l'alternarsi del montaggio che passa da scene crude con armi che risuonano quasi più della musica stessa a scene quasi intimistiche dove scopriamo l'altro Vallanzasca.
A volte risulta molto lento, soprattutto verso la fine del primo tempo.
Regia comunque molto solida.


Trailer:


Commenti

Kris Kelvin ha detto…
Hai ragione, manca quasi del tutto la parte dedicata all'approfondimento psicologico del personaggio Vallanzasca... ma credo che Placido abbia deliberatamente sorvolato su questa parte, sebbene a malincuore: penso che la sua intenzione fosse quella di dare al film un taglio da poliziesco classico, un buon prodotto medio strettamente di genere (cosa che poi è), e parti troppo approfondite e introspettive avrebbero nuociuto al ritmo del film.
Sul fatto poi che le donne ci morissero dietro, beh... Vallanzasca non è il primo e neanche l'ultimo dei 'belli e dannati'. Ovviamente questa non è una 'giustificazione', ma è risaputo che i personaggi 'negativi' affascinano sempre più dei 'buoni', questo è da sempre così. Michael Mann, ad esempio, ha 'dedicato' il suo 'Nemico Pubblico' a John Dillinger, altro bandito spietato e affascinante, un 'antesignano' di Vallanzasca...
Semmai ci sarebbe da parlare parecchio del 'come mai Radio Popolare' ne facesse un'apologia. Qui non c'è nè tempo nè spazio per parlarne, ma provo comunque a dare una mia spiegazione: quando si parla di certi personaggi non bisogna MAI dimenticare il contesto storico in cui agivano. Sarebbe un errore confontare il mondo di oggi con quello in cui operava Vallanzasca. Erano gli anni '70, quelli del terrorismo, della crisi economica galoppante, dell'inflazione a due cifre, il paese attraversava una recessione durissima: probabilmente agli occhi dei ceti popolari questo 'bandito' che rapinava quelle banche che erano un po' il simbolo della crisi appariva ai loro occhi come un specie di 'Robin Hood'... e non dimentichiamo che in quegli anni lo scontro politico (proprio a causa del terrorismo) era accesissima, e posizioni come quelle di Radio Popolare non erano infrequenti. Erano gli anni degli 'estremismi', in tutti i sensi...
Silvia Azzaroli ha detto…
Sai cos'è, un conto è esserne affascinati(e non nego di esserlo anche io) del personaggio Vallanzasca e del tipico "bello e dannato" in generale, un conto è proprio innamorarsi.
Tra i personaggi di cui mi sono "innamorata" ce ne sono diversi con il lato negativo molto sviluppato, il problema, di fondo, era innamorarsi così, da lontano, sapendo solo la parte negativa.
Cioè, la sua amica Antonella, si innamora di lui perché lo conosce a fondo, no?
Ho anche i miei miti, ma mi sono mai sentita del tipo "amo" il tale attore, il tale cantante, ecc... non so.
Sono contorta.
E condivido la tua spiegazione sul perché piacesse così tanto, tanto che Radio Popolare finisce per farne un'apologia, ci sta tutto il tuo discorso su Robin Hood ;).
Non posso negare che in qualche modo Vallanzasca avesse un particolare senso dell'onore e sono sempre stata abbastanza a favore della semilibertà, ma questo è un altro discorso, tuttavia ammetto di preferire, come "Robin Hood", Sante Pollastri o il citato Dillinger.
E sono infine d'accordo sul fatto che Placido abbia apposta sorvolato sull'approfondimento, credo lo abbia fatto anche per evitare troppi polveroni e per essere accusato ulteriormente di "farne una vittima della società"
Miguel ha detto…
In effetti sarei curioso anche io di vederlo, non tanto per la storia in sè quanto per Placido regista, che ha fornito in passato prove interessanti. Da ciò che dici però la mia curiosità diminuisce, anche se cresce lo stupore al pensiero che evidentemente i politici che hanno criticato il film l'hanno realmente visto...!
(Miguel)
p.s. L'ultimo messaggio (su Facebook) mi era arrivato, ma sostanzialmente eravamo d'accordo su ciò che si diceva e mi sa che non ho più risposto per quello! : )
Alex Ricci ha detto…
Ciao Silvia! Ho letto tutto e devo dire che questo film una certa curiosità la crea, pur non essendo un fan di Placido, che però ha portato sullo schermo il bellissimo "Romanzo criminale". Soprattutto per il cast e il tentativo di riportare a certi fasti un genere attualmente poco frequentato dal nostro cinema, capace di incassare solo con commedie, tra l'altro di basso livello. Lasciamo perdere le polemiche strumentali, sempre più assurde (ricordo ancora quelle per la "Uno bianca", e poi "Juno", "Barbarossa", "Il grande sogno"...): chiaramente anche Placido le alimenta ed è ben consapevole che possono essere un bello spot pubblicitario. Ho il massimo rispetto per le vittime, sapendo anche come funziona la giustizia in Italia (Vallanzasca comunque, per un motivo o per un altro, sta pagando), ma questo non vuol essere un documentario, ma un'opera di finzione: sarebbe cambiato così tanto se, al medesimo film, cambiavano i nomi dei personaggi?
Silvia Azzaroli ha detto…
@Miguel=spero di sapere presto la tua, fammelo sapere, eh ;).Sui politici, sorvoliamo, io ho il sospetto che il film non l'abbiamo proprio visto oppure se davvero lo hanno visto, beh, c'è da mettersi a piangere. Ok sul p.s ;)
@AlexPortman=ciao carissimo!Anche io credo che da furbacchione quale è Placido abbia alimentato un po' le polemiche ad arte, ben sapendo che fossero pubblicità gratuita anche se davvero sono assurde in questo caso, bah...
Ma difatti poi Vallanzasca sta ormai pagando e non ci vedo nulla di male che lavori di giorno, almeno risarcisce in qualche modo la comunità;).
Spero di sapere presto anche la tua di opinione su tale pellicola...
Non so se se sarebbe cambiato qualcosa se avessero messo degli altri nomi, sai?Siamo il paese delle polemiche ;).
Un caro saluto ad entrambi!

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