" Star Wars Episodio VI - Il ritorno dello jedi" di Richard Marquand



Star Wars: Episodio VI - Il ritorno dello jedi

Titolo originiale: Star Wars: Episode VI - Return of the Jedi
Nazione: Usa
Anno: 1983
Genere: Fantascienza
Durata: 134'
Regia: Richard Marquand
Cast: Mark Hamill, Harrison Ford, Carrie Fisher, Billy Dee Williams

Mio voto: 4- stelle o se preferite 7 su 10


Mia Recensione con spoiler

Ammetto che è molto difficile chiudere il cerchio, cercare di ricordare cosa provai da bimba quando lo vidi la prima volta, dopo, sotto, vi metterò la mia recensione definitiva sulla saga, ma questo film merita un commento a parte.
Non è sicuramente un film più bello o spettacolare, alcuni momenti risultano anche ripetitivi degli altri ( in speciale modo di A NEW HOPE) , tuttavia ha un finale in crescendo strepitoso che scalda il cuore e l'anima.

Non mi aspettavo, da piccola, che Luke decidesse di salvare il padre, di mettere la sua vita nelle mani di quest'ultimo, non è stata una decisione facile la sua, chi lo pensa, sminuisce il personaggio e tale scelta.
Luke ci arriva dopo lunghe riflessioni e rischiando di cadere più e più volte, la stessa amata e ritrovata sorella Leia ( ben lungi dall'essere l'eroina perfetta tutta buona cara e dolce ) , non comprende in un primo momento.
Ho amato, lo ammetto, anche il salvataggio di Han, molto spettacolare ed emotivo, che permette al primo di ricongiungersi con l'amata Leia e gli amici Lando e Luke.
Breve ma intenso il dialogo tra quest'ultimo e Han, dopo tale salvataggio.
Toccante il lungo incontro chiarificatore di Luke con Yoda ed Obi-Wan, che, sorprendentemente, non si nasconde dietro un dito e si accusa in parte della caduta dell'ex allievo.
La scena migliore è e resta quando Anakin ( perché è Anakin lì ) decide di rinunciare al potere, al dominio, ecc per salvare la vita di suo figlio, muore per salvarlo: è il perfetto cerchio che si unisce di un personaggio tragico, umano, generoso, crudele, altruista, egocentrico, misterioso, innocente, un tutto di tutto, troppo complesso per spiegarlo in poche parole.
Ma se Anakin è il fulcro della saga, non sono da meno i suoi figli Luke e Leia, personaggi lontani dagli eroi perfetti e fastidiosi, coraggiosi ma fragili, pieni di paure e speranze.
Obi-Wan, il maestro che cade e si redime, in qualche modo, con il suo allievo: quel sorriso finale tra i due amici ritrovati fa bene all'anima.
E Yoda, che grazie ai prequel, non è più il saggio jedi perfetto, ma un personaggio umano e complesso.
Han, il mascalzone dal cuore d'oro, che nel finale dimostra di amare così tanto la sua Leia, da essere disposto a vederla con un altro, pur di saperla felice.
Trailer




Due Miei Saggi sulla Saga:

Il Cerchio e' Completo

The Ladies Strike Back

Commenti

LeJene ha detto…
Ricordo come ci sentimmo noi giovani Jene allora, sicuramente entusiasmate perchè QUELLO era il film che pareggiava i conti e nella nostra mente di cucciolotte vedevamo il Bene trionfare sul Male.
Poi crescendo ci siamo rese conto che nella vita non è tutto bianco o nero ma che esistono i grigi e ogni cosa è una diversa sfumatura di questo colore.
Abbiamo così rivalutato tutto il film e rivisto alcuni cardini, trovando meno interessanti le scene dedicate solo ai buoni e dando nuovo spessore alla seconda parte della pellicola, partendo proprio dal momento in cui Luke racconta la verità a Leia.
Senza dubbio è necessaria la vittoria del Bene perchè, come spiega Campbell ne Il Viaggio dell'Eroe, la rivisitazione della fiaba a partire da Perrault e Grimm prevede un moralismo positivo altrimenti i lettori non rimangono soddisfatti; tuttavia c'è qualcosa che manca, una sorta di amaro in bocca.
Sicuramente si poteva dare più spazio a Darth Vader e all'Imperatore, sui pensieri di uno e dell'altro e il rapporto profondo e contraddittorio che li legava (come sempre non può accadere tutto negli ultimi cinque minuti di storia) e si potevano limare le scene estremamente lente della prima parte. Anche Leia poteva essere giocata meglio.
Si salvano l'ironia di alcuni pezzi e la scena della morte di Vader/Anakin, che resta comunque magistrale.
Voto: 7, si poteva fare di più.

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